kowalsky 7½ / 10 27/06/2014 23:29:42 » Rispondi Non è un musical, a meno che non ci si arrenda allo strepitoso epilogo, dove sembra sì che il vecchio Clint flirti con un certo Bob Fosse ma alla fine realizza un videoclip degno del miglior Julian Temple... quell'aria compassata che fa capolino nella prima parte può anche sembrare un ovvio birignao, e se la struttura è fin troppo complice di certi affreschi metropolitani di Scorsese - tra Mean Streets e Goodfellas - poco importa. E' un film che abusa della sua stilosità, ma relegarlo tra i minori del regista mi sembra ingiusto. Eastwood resta sempre il più grande cineasta anzi l'unico della vecchia generazione. Personalmente non ho mai avuto un grande interesse per Frankie Valli, a parte il 45 giri di Grease che conservo ancora con affetto nella mia collezione, ma qui si viene catapultati in un'epoca dorata dove dominavano le radio, e i fans erano veramente innamorati dei loro idoli cfr. non so se si possa dire la stessa cosa oggi con gli adepti di beyoncè o dei one direction. Purtroppo lo sguardo di Clint è quasi sempre etereo e rassicurante, altrimenti avrebbe potuto eludere di più riguardo allo scandalo Payola e alle royalties, visto che si cita direttamente Ed Sullivan, uno dei principali artefici del caso Payola. Nonostante tutto, il film vanta momenti memorabili, come l'esibizione dopo vent'anni dei Four Seasons nello storico Hall of Fame, o il ritorno di Frankie Valli che esegue un hit straordinario come Can't keep my eyes off on you. Il finale, con quei quattro ragazzi di pop vocale sotto il lampione, unisce l'eternità di Broadway alla modernità vintage dei videoclip, e mi chiedo come non si possa definirlo un momento straordinario di cinema. In un mondo musicale in cui tutto viene inglobato dal glamour artificiale del denaro, questa specie di nicchia umana dove splendevano talenti e voci sembra uno specchio infranto di un'epoca migliore.