Rollo Tommasi 9 / 10 13/01/2016 13:11:16 » Rispondi Film di una eleganza e raffinatezza uniche che trascendono il livello medio che si respira attualmente nel genere drammatico, spesso affondato nella melassa o nella ripetitività dei concetti e nella ostentazione della denuncia sociale. Todd Haynes, infatti, magistralmente somministra una denuncia sociale più velata, sfumata, ma non meno efficace: ci informa con grabo e discrezione che Carol sarà costretta a rinunciare all'affidamento della figlia per "inseguire" i "demoni" della propria natura (proprio il termine utilizzato nella pellicola), in un dolorosissimo aut aut scandito da lacrime e composta disperazione. Le attrici, avvinte da un filo invisibile di chimica ed elettricità che riescono a trasmettere allo spettatore (tutto il film racconta di invisibili fili di chimica ed attrazione), sono di una inaudita bravura, ed è un vero peccato che si preannunci per loro una candidatura nella stessa categoria (attrici protagoniste) per gli imminenti Academy Awards! Al precursor principale degli Oscar, i Golden Globes, l'intera opera è stata snobbata (la statuetta di migliore attrice è andata alla emergente Brie Larson), ma avrebbe meritato qualche premio. Io credo che "Carol" sia una somma perfetta di perfette componenti, e non ci sia dietro solo mestiere, sordido voyeurismo o fotografia seppiata furbetta: la fotografia seppiata è eccellente ma anche emozionante, con inquadrature potenti e riflessi che non lasciano indifferenti, i costumi impeccabili, le musiche di Cartel Burwell sensazionali nella loro litania, mentre la sceneggiatura è un capolavoro di sostanza. Le critiche di metodo sono esagerate e quelle ideologiche neppure meritano un commento. Destinato a grandezza, migliore di Far From Heaven. Mi auguro un riconoscimento ai prossimi Premi Oscar!