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INTERIORS regia di Woody Allen

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GianniArshavin     7 / 10  14/05/2016 19:13:32Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Interiors è il film spartiacque nella carriera di Woody Allen , il primo totalmente drammatico che segna il passaggio dalla fase prettamente comica a quella più matura , iniziato l'anno prima con Io e Annie , e completato con quest'opera di chiara matrice bergmaniana.
La pellicola in tutte le sue componenti ricorda il regista svedese: location austera e fredda,fotografia glaciale,tematiche importanti ed intimiste e personaggi caratterizzati nel profondo.
Allen non si limita a tributare il maestro nordico ma riesce a omaggiarlo senza copiarlo , dando una svolta al suo stile che qui evolve verso una dimensione nuova , drammatica e delicata.
La storia vede un nucleo familiare sconvolto dalla fine del matrimonio dei genitori e le conseguenti nuove nozze del capofamiglia. Le tre figlie della coppia ormai naufragata dovranno affrontare la disperazione della invadente madre e i reciproci attriti che le nuove nozze hanno riportato a galla.
Il regista americano utilizza una vicenda familiare per sviscerare al meglio le personalità dei vari componenti della famiglia , con un occhio di riguardo per le protagonisti femminili , vere colonne del film. Tutte le donne della storia ci vengono presentate a 360° e fra dialoghi pregni di significato e una sceneggiatura cupa e impeccabile sarà difficile non rimanere colpiti dalla costruzione di personaggi cosi credibili e sfaccettati.
L'atmosfera della vicenda è gelida come lo sono i rapporti fra i personaggi . L'assenza di colonna sonora, prestazioni di elevato livello degli attori e il finale completano un quadro che conferma il talento di Allen ,qui alle prese con un genere mai affrontato prima, e piazzano Interiors fra i migliori lavori figli del cinema di Bergman.
Tuttavia non tutto funziona alla perfezione: la prima parte è forse troppo confusa e ha poco mordente , una carenza inaspettata se paragonata con il resto del film. Inoltre sempre nella prima metà a tratti il titolo tende ad annoiare , cosa che mai mi era accaduta con un lavoro dell'autore di NY.
Dunque un'opera di valore , che palesa la poliedricità del regista e che ha enormi motivi di merito. Ha qualche pecca di ritmo che gli impedisce di entrare fra i miei preferiti del buon Woody.