Greta spinge l'azienda - una piccola (e sgangherata) agenzia pubblicitaria che continua a crescere - verso sfide su scala nazionale con la complicità del producer Fabio. Aurora supera un addio e si concentra sulla sua carriera, Fru e Ciro affrontano i loro traumi imparando sempre più ad accettarsi.
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La prima stagione si era giocato abbastanza sul sicuro perché il collettivo dei Jackal riproponeva a grandi linee la loro comicità sul canale Youtube con cui si sono fatti conoscere, fra pregi e difetti dovuti al cambiamento del media. C'era una certa freschezza, ma anche il problema del dover adeguare i ritmi fra un social come il tubo e la serie Tv. Questa seconda stagione conferma pregi e limiti della prima, ma con la volontà di adeguarsi più allo standard televisivo rispetto a quello di origine. Più attenzione, ai personaggi, un po' più d'introspezione, mantenendo un livello d'ironia abbastanza efficace. La definirei una stagione di assestamento.