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L'ULTIMO UOMO DELLA TERRA regia di Ubaldo Ragona

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boiledfish     1 / 10  23/10/2010 02:45:40Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Orrifico come un attaccapanni. Inquietante come una tazza di camomilla. Recitato come un saggio della primina Montessori. Coerente come un farfallone che sbatacchia contro una lampadina. Attendibile scientificamente quanto il Divino Otelma. Pregno di significati come lo sgocciolio d'un rubinetto difettoso. Dialoghi intensi come il russare di nonno Efisio.
E potrei giurarlo in tribunale.
PulpGuy88  11/11/2010 22:54:02Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
giuralo al cesso, un posto più adatto a te
boiledfish  17/11/2010 02:22:20Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Pulpguy... se quell'88 corrisponde all'anno della tua nascita, sei coetaneo del mio figliolo più giovane.
Devo dirti che, di norma, utilizzo il cesso, per attività dissimili, rispetto a quella che mi suggerisci... ma ora, grazie al tuo contributo, chissà... magari mi s'apriranno nuove frontiere! Molte grazie.
ferzbox  14/01/2013 21:23:29Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Bhè....il tuo disprezzo per il film era comunque provocatorio....quindi in parte te lo sei meritato....invece di dire:"Inquietante come di qua...oppure terrificante come di la"...avresti potuto semplicemente dire che non ti piaceva e spiegarne le motivazioni con un discorso un pò più coerente...che ne dici?
Il mio anno di nascita è il 1975...ci sono problemi al riguardo?
Lockjack  18/10/2019 03:14:25Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Sono la stessa entità senziente che quasi una decina d'anni fa frequentava 'sto sito come boiledfish.

Stando alla fisiologia questo è vero fino a un certo punto.

Pare, infatti, che ogni sette anni tutte le cellule del nostro sistema organico siano sostituite da nuove cellule e quindi, secondo questo assunto, a cadenza settennale siamo tutti, materialmente, un'altra cosa rispetto a ciò che eravamo sett'anni prima.
Ma è pur vero che, di norma, questo non va ad intaccare minimamente la certezza che quasi tutti abbiamo d'essere un'unica ed insostituibile monade che viaggia nell'intervallo di tempo che intercorre tra un certificato di nascita ed uno di decesso.

A suo tempo me ne sono andato da qui per sopravvenuta mia intolleranza verso strani individui caratterizzati da una singolare patologia.
Potrei forse definirla "Sindrome Compulsiva da Oggettivizzazione del Soggettivo".

Ti spiego come funzionava.

Io esprimevo un giudizio su d'un film (è deputato piucchealtro a questa pratica 'sto sito, vero?).
Capitava che arrivava uno di 'sti sindromizzati e m'importunava in varie guise perché qualcosa del MIO giudizio aveva disturbato il suo (soggettivo) assetto del bello e del buono.

Dopo un po' di 'st'andazzo mi sono ritrovato un po' stanchino di imbecillità ed ho cambiato aria.

Oggi m'è capitato di ritrovarmi quasi per caso su una di queste pagine e... "ma io qui ci sono stato", mi sfrigola tra i neurorecettori.

E mi ricordo anche in quale veste. E allora mi vado a cercare. Mi trovo e arrivo anche qui e trovo te che, ben dopo che io avevo dato forfait, eri venuto a farmi la tua lezioncina.

Per prima cosa sono andato a controllare se c'eri ancora oggi e, constatato che il tuo ultimo commento risale a non più di pochi mesi fa, anche rischiando di parlare ad un fantasma decido d'impegnare un po' del mio tempo nel tentativo di restituirti l'attenzione.

Dunque, ferzbox, PulpGuy88 era un bimbetto un po' s t r o n z o e non vedo necessità di riportarlo in auge se non per il fatto che tu esordisci col dire che io AVREI MERITATO IL SUO INTERVENTO.
L'avrei meritato (in parte... chissà se potrai dirmi anche dell'altra parte) per il fatto che il mio disprezzo pe' 'sto film era PROVOCATORIO.

provocatorio /pro·vo·ca·tò·rio/ aggettivo - Mirante a suscitare irritazione o violenza.

Allora, secondo te io avrei scritto quel ch'ho scritto per suscitare irritazione o violenza?

E... in base a quale tua conoscenza delle mie caratteristiche personologiche diresti ciò?

Non dirmelo, lo so. Nessuna. Nessuna conoscenza.

Conseguentemente, a te una cosa suona irritante e automaticamente ti s'illumina il neon che quel che ti sta irritando HA LA VOLONTÀ DI FARLO?

Se sei portato a dire di sì, sei affetto da un disturbo paranoico di grado da accertare (sono dottore in psicologia e so quel che dico).

Se dici di no, allora mi hai attribuito un comportamento CHE NON HAI ALCUN MOTIVO RAZIONALE DI ATTRIBUIRMI E DOVRESTI DOMANDARTI QUALE BUG, IN TE, T'HA INDOTTO A FARLO.

Andando avanti: «invece di dire:"Inquietante come di qua...oppure terrificante come di la"...avresti potuto semplicemente dire che non ti piaceva e spiegarne le motivazioni con un discorso un pò più coerente...che ne dici?».

Che ne dico? Dico che io scrivo come mi dice il mio gulliver e non necessariamente come piace a chicche e sia e che, se mi solleciti sulla base di un mio "difetto di coerenza" è perché, come potrai verificare qui sotto, non hai una buona padronanza del termine e lo scambi per qualche altro lemma di significato dissimile dal suo.

coerenza /co·e·rèn·za/ sostantivo femminile - Costanza logica o affettiva nel pensiero e nelle azioni.

Infine dici: "Il mio anno di nascita è il 1975...ci sono problemi al riguardo?"

ferzbox... a parte un "e 'sti c a z z i?" che mi sale automatico, no, non mi pare proprio che la cosa mi turbi più del nulla.

Ora... non so se rimarrò ancora per molto in zona... vedrò.
Sicuramente tornerò a vedere se m'hai risposto ancora. Mi piace vedere l'effetto che faccio quando interagisco nell'acquario sociale.