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HOBO WITH A SHOTGUN (2011) regia di Jason Eisener

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oh dae-soo     8 / 10  23/09/2011 15:45:15Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Prendetemi per matto, per uno che vuole sempre e a tutti i costi trovare messaggi importanti anche nella spazzatura, per ragazzo che non si sa divertire o per quello che vi pare, ma Hobo with a shogun, oltre che uno strabordante e meraviglioso delirio splatter, è un film importante e, addirittura, quasi necessario.
Ma procediamo con ordine.
Il mondo è al collasso. O se non è il mondo lo è senz'altro la cittadina dove per caso arriva Hobo (chiamiamolo così), un senzatetto 60enne senza tanti scopi nella vita se non quello di comprarsi una falciatrice.
La cittadina non è amministrata dalle istituzioni ma da Drake, un ricco pazzo che la governa con il terrore.
Uomini pedofili vestiti da Babbo Natale, poliziotti corrotti ed assassini, persone che in cambio di pochi spiccioli si fanno torturare, omicidi come se piovesse e il tutto in una situazione di apparente normalità, come se questo fosse uno status quo ormai raggiunto. La famiglia Drake (strepitoso l'attore che interpreta il padre, molto simile in viso al Mistery Man di Strade Perdute) raggiunge tali vette di pazzia poche volte raggiunte al cinema precedentemente.
Il livello gore è a rischio di straripamento, lo si capisce già prima dei titoli iniziali con la fontana di sangue nel tombino. Hobo dentro la carcassa del poliziotto in questo senso è una perla del genere cosiccome la mano triturata della ragazza.
E gli assurdi e inconcepibili cavalieri della Peste sono una roba indimenticabile.
Hobo with a shogun non ha etica, i senzatetto vengono massacrati, una madre col bambino bruciata, uno scuolabus pieno di ragazzini incendiato, dall'interno, con un lanciafiamme. Eppure non c'è un minimo senso di fastidio, l'atmosfera esasperata e fumettosa smorza un pò tutto.
In questo contesto Hobo non ce la fa più, diciamo tranquillamente che si è rotto le palle. Inizia la sua sanguinosa vendetta, il suo violentissimo repulisti della feccia che imperversa nelle strade della città.
L'interpretazione di Hauer è memorabile ma non tanto perchè sia un grande attore, quanto perchè il personaggio che interpreta esce quasi fuori dalla pellicola per entrare nella sua vita privata. Hobo è Hauer, un attore ormai fallito, un senzatetto di Hollywood. Come Rourke era Randy the Ram, un uomo sull'orlo del fallimento, anche famigliare, vanamente in cerca della gloria passata.
Ma il film, come accennavo all'inizio, assume un'imprevista valenza, un'importanza che può essere non percepita o non presa in considerazione ma che personalmente a me ha colpito molto.
Hobo parla ai neonati come noi parleremmo ora ai nostri figli. E' questo il mondo che li aspetta? Un mondo dove la violenza non è più un mezzo (già di per sè da biasimare) ma addirittura lo scopo. Un mondo dove ogni valore etico e morale va a farsi friggere. Tutto nel film è esasperato, innalzato all'ennesima potenza, ma la base è tutt'altro che stupida. Il regista Eisener nasconde col sangue, coi colori accesi, coi personaggi assurdi e con scene inverosimili una realtà che purtroppo ci appartiene. E Hobo diventa il nostro paladino, quello che noi vorremmo essere, quello che addirittura noi vorremmo fare se solo fosse possibile.
E il finale, cinematograficamente affrettato e poco convincente, in questo quadro diventa molto simbolico.
So che rischio di rasentare il ridicolo, ma a me ha ricordato tanto un Sacrificio.
Hobo, c'hai provato, ma non riusciremo mai a liberarci dai nostri peccati.
Riposa in pace.
oh dae-soo  23/09/2011 15:47:29Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Siccome nel blog ho ricevuto "critiche" incollo questa ulteriore specificazione.

"Me l'aspettavo, sono costretto a specificare.
Io non considero Hobo un film con un messaggio.
Hobo è quel che è, un formidabile splatter con personaggi strepitosi e scene da antologia.
Ma siccome io sono uno speleologo dei buoni sentimenti e dei messaggi, mi è piaciuto spogliare COMPLETAMENTE il film e vederne il nocciolo all'interno.
Se porto al circo mia figlia posso ridere come un matto di un clown molto bravo. Ma volendo posso anche andare più a fondo, vedere l'uomo sotto la maschera. Rimane sempre un clown ed è per quello che ho pagato e mi sono divertito, ma non è detto che sotto il cerone non ci sia qualcosa di importante, di profondo.
Per capirci, se dovessi spiegare questo film a un amico o ad un cliente, le ultime righe che ho scritto neanche le considererei, glielo presenterei come un cult megasplatter, però se lo stesso amico o lo stesso cliente avessero voglia di analizzare a 360° il film, può darsi che quelle considerazioni vengano fuori. "

Invia una mail all'autore del commento goat  23/09/2011 15:49:53Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
decisamente il commento più interessante di tutta la pagina. l'ho letto molto volentieri, complimenti :)
oh dae-soo  23/09/2011 17:11:06Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
ti ringrazio molto Goat, ciao!
Torok_Troll  24/09/2011 22:57:28Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Suvvia sii un pò più ottimista :D
è vero che alla fine Hobo ci lascia le penne (pur compiendo la sua missione) ed Abby molto probabilmente diverrà parte del team the Plague, motivata anche dalla vendetta per aver perso ciò che si avvicinava di più ad un padre, oltre che per i demoni che le strisceranno sotto la pelle rendendola completamente inumana.
Ma è anche vero che alla fine i cittadini "onesti" di scum town decidono di tirare fuori i co.gli.oni e di ribellarsi allo strapotere di Drake e i suoi scagnozzi e i poliziotti da lui corrotti, urlando a squarciagola "HO-BO!!! HO-BO!!! HO-BO!!!". Memorabile l'unico poliziotto onesto, che deciso a far rispettare la legge e ad onorare il suo distintivo, sceglie di schierarsi con i cittadini di scum town sparando in testa al cattivissimo capo corrotto della polizia.
Insomma, alla fine del tunnel si intravede un pochino di luce vuol suggerirci il regista, e ilsacrificio di Hobo ed Abby non è stato del tutto vano.
Angel Heart  23/09/2011 15:57:08Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Recensione interessante, ma perfavore, non mettiamo le parole Hauer e fallito nella stessa frase... non è un'attore ormai fallito, diciamo piuttosto che è un'attore che, come maggior parte dei colleghi della sua età, ha già dato in abbondanza in passato. Anzi, con questa perla (di cui condivido il voto) ha dimostrato ben bene che, nonostante le rughe e la mancanza di ruoli interessanti, la pensione non è cosa per lui. Meglio un bel fucile a pompa che le pantofole!
Lo amo.

Al contrario di Rourke (il quale amo un pò di più) che purtroppo, era caduto in un fallimento vero e proprio. Qui sottoscrivo in pieno il paragone di Randy The Ram, che in verità... era proprio il nostro Mickey.
oh dae-soo  23/09/2011 17:20:44Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Ecco che serve la seconda specificazione, anche questa doverosa.
Nelle frasi che ho dedicato ad Hauer, non c'era la minima volontà di giudicarlo. Definirlo attore fallito, senzatetto di Hollywood non intendeva certo sminuire le doti recitative o prenderne in giro la carriera, stava solo ad affermare che Rutger è uscito ormai da anni dal grande giro e la sua immagine ormai ha la parvenza di una sindone nell'immaginario collettivo.
Credo che non ci sia un solo suo film hollywoodiano negli ultimi 20 anni dove lui sia assoluto protagonista.
Questo, ripeto, non vuol dire niente, constatavo soltanto come per il grande cinema Hauer sia un attore fallito, un senzatetto.
Onore a lui che si presta ancora alle piccole produzioni e a film in un certo senso difficili come questo.
E' anche vero che spesso ultimamente ha partecipato anche a boiate abnormi, penso a "75" ad esempio.
Quindi il fallito intendilo non come mio giudzio personale, ma come condizione do Hauer rispetto a quel tritacarne senza pietà che è il baraccone hollywoodiano.
Ciao.