caratteri piccoli caratteri medi caratteri grandi Chiudi finestra

SENZA DESTINO regia di Lajos Koltai

Nascondi tutte le risposte
Visualizza tutte le risposte
Invia una mail all'autore del commento eureka!!!     6 / 10  25/11/2010 12:57:23 » Rispondi
Film da far vedere ai ragazzini delle medie. Purtroppo non oltre...
Questo film è la classica "occasione mancata"...
Vorrebbe raccontarci la vita di un ragazzo segregato nel campo di concentramento di Auschwitz Birkenau, vorrebbe mostrarci tutta la sofferenza delle povere vittime, la fame, il dolore, le malattie, i sopprusi... Ma purtroppo il tutto è raccontato in maniera troppo superficiale, senza un'approfondita analisi psicologica del protagonista, cosa che sarebbe stata moto utile con un argomento del genere, senza descrizioni reali di ciò che accadeva lì dentro, ma solo tanta fame e tanta disperazione per la mancata minestra. Cosa per altro vera, anche se il problema quotidiano piu grave della vita in un campo nazista erano le piaghe ai piedi che obbligavano a camminare incurvati fra mille dolori fino alla morte, come descrive sapientemente Primo Levi nel suo "Se questo è un uomo".
Mancano tutti i rapporti sociali di un campo di concentramento, la paura sia delle SS ma anche dei propri compagni, che non erano dolci e amorevoli come viene descritto nel film, ma al contrario pronti a portarti via tutto quello che lasciavi incustodito anche per un attimo.... E' normale, chiunque avrebbe fatto lo stesso... Primo Levi racconta addirittura che mentre facevano la doccia i prigionieri erano obbligati a tenere tutte le proprie cose (cioè cucchiaio, gamella, scarpe ecc...) fra le ginocchia in modo tale che nessuno le prendesse.
Quidni un campo di concentramento era molto di piu rispetto a quello che viene raccontato nel film, cioè il bisogno costante di cibo. In un lager la distruzione psicologica era la prima mossa, con l'annientamento totale della propria personalità, del proprio nome e della propria vita... lil nulla totale. Appunto, ditemi voi se questo è un uomo...


Bella invece la ricostruzione buia del lager con le sue lunghe barecche di legno putrido, ma per il resto purtroppo manca di pathos.

Per i ragazzini delle medie è molto utile vederlo perchè comunque apre un argomento forse sconosciuto ai più, ma per gli adulti si può trovare di meglio sull'argomento, ad esempio "La Zona grigia"