Testu 6½ / 10 27/04/2012 01:42:45 » Rispondi Non bisogna farsi ingannare dal fatto che sia un film disney, Dragonslayer è un fantasy in tutto e per tutto, come Taron, nella sua accezione vecchio stile, cupa e... seppur contenuta, gratuitamente violenta. Fa piacere vedere il buon ricciolo Macnicol così giovinotto, ha l'aspetto adatto per l'apprendista e non dispiace nemmeno avere per protagonista un mago fuori dagli stereotipi del timido, anche se si avvicina fin troppo all'eroe guerriero. Curioso vedere come non avesse preso piede la figura della paladina guerriera e la ragazza alla Lady Oscar passi poi a fare la donzella inerme. Il film purtroppo non chiarisce benissimo quanto la pietra sia canalizzatrice del potere interiore e quanto sia magica di suo. Oltre a questo viene messa troppa roba in ballo, la lancia è epicizzata male (e inutilmente considerando l'incantesimo postumo), la componente amorosa sul finire era sorvolabile e doveva essere utilizzata in maniera più leggera, e l'elemento ecclesiastico, buttato a come veniva prima, è fuori posto, finendo in un messaggio di "occultismo=realtà salvatrice fede=inganno inutile).
Il film nel complesso non è male, anche se la recitazione è bassina, però si dilunga e cambiando e togliendo poche cose, poteva fermarsi venti minuti prima uscendone addirittura meglio, infatti tutto ciò che viene dopo la caverna ha scuse puerili e conseguenze stupide che mostrano i limiti, fino ad allora giostrati bene, degli effetti speciali (e della sceneggiatura).
A parte che alcune cose come il lago di fuoco erano chiare ben da prima del loro compimento e appaiono complicate senza un motivo vero...
Un draghetto dalle squame ignifughe e con scaglie spesse ucciso da una debole fiaccolata in testa senza che un morso trinciacaviglia lasci manco un danno? Un amuleto-bomba in simbiosi col maestro che non può fare manco la cosa da solo? La principessa aspirante suicida? Qualcuno poteva credere che Valerian era un uomo?
Ma fatemi il piacere.
Torok_Troll 27/04/2012 19:37:08 » Rispondi Io invece l'ho trovato un film bellissimo è dalle molteplici sfaccettature, e dai contenuti ben orchestrati :) Partiamo subito con lambientazione: Il medioevo del drago del lago di fuoco non ha niente a che fare con le candide e romantiche atmosfere di biancaneve o la bella addormentata, men che meno con quelle comiche-british e volutamente ironiche e scanzonate di Robin Hood e la spada nella roccia; Il medioevo di questo film è sporco, marcio, fangoso, pestilenziale, sterile e minaccioso in cui si muovono i peggio individui: Re bolsi, vigliacchi, codardi, avidi di oro e ricchezze, egoisti e che non si preocupano minimamente per le sorti dei propri sudditi considerati alla stregua di bestie da macello, non che questi ultimi siano meglio, tutti ignoranti, paurosi e superstiziosi; poi visono anche dei barbari e banditi oprmai convertiti in mercenari o guardie, ma sempre dei pochi di buono restano e per finire dei preti pazzi, fanatici e folli a dei livelli inimmaginabili, arrivando pure a morire per una fede che (forse) neppure loro comprendono ( infatti il monaco che si prepara ad "affrontare" il drago, non sa se va incontro ad un diavolo di satana o ad un angelo castigatore di dio) Il film poi, per come l'ho visto io, è totalmente privo di eroi: il padre della ragazza, il fabbro, non diventa prete per vocazione ma per paura e, probabilmente, perchè voleva avere una posizione più privilegiata di quella che svolgeva prima (non dimentichiamo che per la chiesa, nel medioevo, il mestiere del fabbrto era cosiderato un mestiere basso e spregievole, quasi satanico); Il protagonista stesso (gia lontano di suo dallo stereotipo dell'eroe belloccio senza macchia e senza paura), sembra quasi indeciso sulle decisioni da prendere e da che parte stare, ed in oltre provoca ulterirmente il drago uccidendo i suoi cuccioli (anche se era stata legittima difesa, ma lui l'aveva gia premeditato) e anche la ragazza non sembra un personaggio proprio positivo. Forse gli unici a salvarsi sono proprio il vecchio mago e la principessa che si sacrifica. A conti fatti, se confrontato con tutti questi elementi, il drago perde il suo ruolo, se non di mostro, ma almeno, di cattivo. Anche perchè lui stessi ci viene detto sin dall'inizio che non era così in principio, ma che lo è diventato; Quella che un tempo era una creatura nobile, stupenda e intelligente che possedeva la saggezza dei secoli, ora per via della sua età, di malattie, deformità e brutture varie è ridotto ad essere un mostro costretto a rintanare in orride buche dal fetore mortale di gas nella roccia, portato alla ferocia e alla pazzia non solo dalle sue ferite e sventure... ma anche da un epoca che non riconosce più, un epoca fatta di umani crudeli, che hanno dimenticato la purezza ancestrale del mondo e tutte le sue meraviglie e sembrano voler solo distruggere ed autodistruggersi, a cui esso stesso sembra sentirsi non appartene più... proprio come il vecchio mago. Infatti, questo film Disney (non dimentichiamolo) e forse quello che possiede il finale più apocalittico e pessimista di tutto il suo panorama
Alla fine il mago decide di morire insieme al drago (tra l'altro quest'ultimo quando afferra il mago, sembra proprio aspettare quel momento... il momento della pace e della fine delle sue sofferenze) propri per tutti i motivi citati. Alla fine, dopo che è morto il drago, sopraggiunge il re che se ne prende tutto il merito, dimenticando il giovane, dimenticando il mago e dimenticando pure sua figlia; e come se non bastasse l'ex-fabbro (ora divenuto prete) lo poroclama eroe, per entrare nelle sue grazie come prete di corte, sicuramente. Afferma che bisogna dimenticare i culti pagani e tutto ciò ad essi collegato introducendoci gia con queste parole ad uno dei periodi più bui, sanguinari ed ingiusti della storia di questa terra... il periodo dell'inquisizione e tutta la sua lunga mattanza di innocenti, insomma: alla fine falsità, ipocrisia, vigliaccheria e fanatismo trionfano e la fanno da padroni. Infine, l'ultima scena dei due giovani che si allontanano per pianure desolate, è forse una delle cose più deprimenti, angoscianti e che ti lascia un senso di vuoto che abbia mai visto (solo il finale dell'Aldilà di Fulci o Dellamorte Dellamore di Soavi posiedono una smile carica di desolazione), praticamente alla fine i due giovani sono vivi, si! Sono insieme, si! ma dove vanno? Dove possono andare se la terra davanti a loro è solo una landa fangosa, infruttuosa, senza sole e costellata dei cadaveri di persone morte non si sa per cosa? Alla fine praticamente (ed è questo che vuol suggerici il regista) non c'è futuro, non esiste! Non esite un futuro in una terra che per quanto vasta è chiusa dentro un micro-universo fatto di brutture e torture, quindi la speranza di farsi una vita felice sono praticamente vane. Insomma... non è quel che si dice un lieto fine.
Testu 28/04/2012 15:04:07 » Rispondi Sul tremendismo mi pare che ci troviamo daccordo, anche che sia un addio ad un epoca ormai agli sgoccioli.
Una cosa che mi è parsa strana del drago imbruttito dalla vecchiaia (stando a quanto dice il mago, anche se non traspare) è che pure ammettendo sia autosufficiente (essendo uno degli ultimi) per l'età anziana pure per la sua razza in teoria non doveva procreare. Sul re è vero se ne prendeva pagliaccescamente il merito ma per dovere, non per piacere perchè era ormai spento dentro, quindi non direi che aveva dimenticato la figlia. Sulla pianura finale a tramondo avanzato, visivamente non vi trovo tutta questa desolazione. L'epoca certo non è delle più felici ma quel piccolo regno era pure in una situazione tragica e non va preso come modello assoluto, inoltre era appunto un mondo in fase evolutiva. I due si devono rimboccare le maniche, ma il cavallo (dubbiosamente magico) rappresenta proprio la speranza.
Torok_Troll 28/04/2012 16:29:44 » Rispondi "Una cosa che mi è parsa strana del drago imbruttito dalla vecchiaia (stando a quanto dice il mago, anche se non traspare) è che pure ammettendo sia autosufficiente (essendo uno degli ultimi) per l'età anziana pure per la sua razza in teoria non doveva procreare." Su questo hai ragione! Ma forse, e dico forse, quei cuccioli ero dei piccoli draghetti orfani che lui (o lei) ha preso sotto la sua ala, ma mi rendo conto cher anche così non ha senso, perchè, comunque, il drago del film agisce principalmente per istinto come un animale selvatico, ben poche sono le emozioni che lo guidano, quindi andando con questo criterio avrebbe dovuto sopprimere egli stesso nella sua furia i cuccioli, ma forse con loro ha invece asvuto il sopravvento un istinto genitoriale d'amore... mah? "Sul re è vero se ne prendeva pagliaccescamente il merito ma per dovere, non per piacere perchè era ormai spento dentro, quindi non direi che aveva dimenticato la figlia." Si, il dovere di Giuda! Anche se è vero che era spento dentro (ma non è che anche all'inizio brillava per chissà che vita quella larva umana) a me non sembrava affatto che soffrisse più di tanto, per me la cosa che in quel momento gli faceva più male erano la sua prostata ingrossata e la gotta per la troppa carne ultracondita XD Sicuramente avrà anche versato qualche lacrima per la figlia, ma in lui il ricordo di lei si è sicuramente affievolito presto, e ci sarà voluto pochissimo tempo prima che sparisse. "Sulla pianura finale a tramondo avanzato, visivamente non vi trovo tutta questa desolazione. L'epoca certo non è delle più felici ma quel piccolo regno era pure in una situazione tragica e non va preso come modello assoluto, inoltre era appunto un mondo in fase evolutiva. I due si devono rimboccare le maniche, ma il cavallo (dubbiosamente magico) rappresenta proprio la speranza." WoW, allora non hai interpretato il messaggio come l'ho fatto io! Il piccoloregno del film è un microcosmo metaforico atto a rappresentare IL medioevo in generale: come pensiero, come situazione, come carestia, fame e pestilenza (in tal caso il termine "evoluziuone" non mi pare che calzi, piuttosto direi che è il contrario) in oltre il regno, almeno secondo me, versava gia in brutte condizioni anche prima dell'arrivo del vecchio drago, e non a causa di quest'ultimo. Diciamo che lui si è aggiunto alla già lunga liosta di problemi, accellerandone il declino finale che era gia in procinto di realizzarsi. Il cavallo non me lo ricordo, ma se così è, ossia che ha una parvenza magica, forse vuol proprio star a simboleggiare una luce nell'oscurita di un avvenire (prossimo) migliore.
Testu 27/04/2012 02:14:08 » Rispondi senza contare la potenza che dimostra il magister, che anche senza teletrasporto non aveva bisogno di architettare tutto questo casino con le sue ceneri