Max_74 10 / 10 30/03/2017 14:14:14 » Rispondi Matteo Scuro, un anziano vedovo siciliano, decide di partire per un viaggio in varie parti d'Italia alla ricerca dei suoi cinque figli. Il viaggio riserverà inaspettate e amare sorprese. Due anni dopo Nuovo cinema Paradiso Tornatore torna sul tema del ricordo in chiave più amara. Il viaggio del protagonista attraverso ogni parte d'Italia, da nord a sud, è in realtà il pretesto per mostrarci il Bel Paese e i problemi che lo affliggono (incomunicabilità, problemi giovanili, immigrazione, ipocrisia, la solitudine, la vecchiaia) peraltro sempre attuali e che Tornatore condisce abilmente con una messa in scena dentro la quale è difficile non commuoversi forte anche della magnifica e intensa interpretazione di Mastroianni, forse la migliore della sua carriera. Molti i momenti di poesia, a volte quasi felliniani (vedi la sequenza del cervo sull'autostrada o Scuro che telefona tra i passanti) alternati ad altri molto forti (le sequenze dei sogni del protagonista sono un capolavoro di visionarietà e musica) in un'opera ingiustamente sottovalutata e criticata a suo tempo, probabilmente non capita. I problemi dei figli sono in realtà quasi minori rispetto alla realtà che li circonda, fino all'amara scoperta finale. Grande colonna sonora di Morricone che fa' parlare' in modo egregio ogni sequenza. Più che il Donatello avrebbe meritato l'Oscar. Rifatto nel 2009 con De Niro nei panni di Matteo Scuro ma l'intensità dell'originale è inconfrontabile. Una perla da rivalutare assolutamente.