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M, IL MOSTRO DI DUSSELDORF regia di Fritz Lang

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dragonfly     10 / 10  29/10/2004 15:51:30 » Rispondi
Una delle punte più alte del cinema mondiale. Fritz lang, in un magistrale esercizio di stile, realizza il più grande capolavoro del cinema espressionista (anche più profondo del Gabinetto del Dottor Caligari). I nazisti videro nel film un'allusione a sé stessi e fecero cambiare il titolo, che in realtà doveva essere "Gli assassini sono tra noi". Il film è una vera denuncia alla società tedesca di allora, metà thriller allegorico e metà documentario, perché in fondo vuole anche essere un documento che dimostra la mentalità dell'epoca. Il mostro di Düsseldorf cerca di evidenziare la funzione delle strutture sociali che distruggono l'individuo e cercano, nei meandri dell'oscura città, il MOSTRO come capro espiatorio di tutti i mali che circondano il paese e la società. E mentre il terrore regna nella città (forse Berlino, sicuramente non Düsseldorf come il titolo italiano ci suggerisce), Lang esplora le diverse paure dell'essere umano di fronte al male, e descrive tutto il contesto sociale, sull’orlo del baratro nazista, dove agisce l'assassino. Sensazionale interpretazione di Peter Lorre, antologica la sequenza iniziale.