atticus 5½ / 10 18/09/2024 23:07:48 » Rispondi Bisogna riconoscere a Luchetti la grande capacità, assolutamente non scontata in Italia, di saper utilizzare il mezzo cinematografico con indubbia cura, mettendolo al servizio di narrazioni che riesce a rendere mai noiose. Detto ciò, non si capisce quest'innamoramento recente per Starnone, che già con "Lacci" non aveva prodotto risultati entusiasmanti. Come in quel caso, anche con "Confidenza" le ambizioni restano altissime, ma per ragionare sulle complessità dell'ambizione e dei rapporti si fa perno su un assunto a dir poco assurdo, che dovrebbe mantenere alta la tensione e invece smonta ogni credibilità. Elio Germano è un attore di cui essere orgogliosi, la Rosellini è una delle presenze più inquietanti mai apparse sui nostri schermi, il resto del cast si impegna con dedizione. Luchetti si riserva il tocco da maestro nei titoli di coda. In compenso le musiche di Tom Yorke sono un vero tormento. Il senso dell'operazione, però, è tutto chiuso nelle menti di Starnone, di Luchetti e di Francesco Piccolo, ammesso che loro sapessero ciò che volevano dire con questo film.