Manticora 8 / 10 17/10/2024 10:39:32 » Rispondi Veramente una sorpresa questo Iddu della coppia registica Grassadonia e Piazza, sempre rimasta un pò ai margini ed esplosi letteralmente con un film che non è semplicemente l'ennesimo film sulla MAFIA. La vicenda di Matteo Messina Denaro ha la capacità di catturare il pubblico, anche se romanzata, come dice la didascalia all'inizio del film la realtà è un inizio di partenza, non la fine . con questo il film assume delle verità di pubblico dominio sull'ultimo dei boss di Cosa Nostra e ne costruisce altre che però non sfigurano nell'economia della pellicola, anzi. Se Elio Germano lavora come suo solito per sottrazione all'interpretazione che gli potrebbe valere l'ennesimo Nastro D'argento, è ovviamente Toni Servillo ad essere la principale attrazione del film. Con il suo stile al di fuori degli schemi, fantasioso ma non macchiettistico Servillo costruisce un altra grande prova attoriale di un personaggio immaginario ma mai così realistico, Catello Palumbo padrino di battesimo di Messina Denaro, unico ad avere un certo ascendente sull'uomo, incarnandone quasi una figura paterna, dopo la dipartita di quest'ultimo è quindi esca ideale per trovarlo ed arrestarlo. Senza spoilerare nulla i due registi costruiscon un buon dramma a tratti tragicomico i cui tutti i personaggi non sono minimamente positivi, soltanto il genero e la figlia di Catiello rappresentano i classici poveri cristi soprattutto il giovane, messo in mezzo
lo stato dimostra di non aver avuto veramente a cuore la cattura dell'ultimo padrino di Cosa Nostra, perchè non era politicamente rilevante, le condizioni politiche non erano mature, perchè la cattura doveva servire a mettere in risalto l'azione del governo in carica. In questo i servizi segreti italiani giocavano un ruolo ambiguo ma di primo piano
Insomma un paio di colpi di scena che impreziosiscono tutta la vicenda e chiudono la quadratura del cerchio, veramente una bella sorpresa per il cinema italiano, e aspettando Partenope e dopo Vermiglio era ora !