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ZAMORA regia di Neri Marcorč

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daniele64     7 / 10  21/01/2025 10:42:28 » Rispondi
Un giovane contabile viene assunto da un impresario milanese con il pallino delle partite di calcio tra colleghi ... E' stata per me una piacevole sorpresa scoprire questa pellicola con cui Neri Marcorè ha fatto il suo esordio dietro alla macchina da presa . Niente di trascendentale , certamente , ma un film che mi è piaciuto . Sarà forse perchè è una delicata commedia diretta con mano leggera , che porta uno spettatore della mia età ad immergersi in un' atmosfera quasi mitica , quella degli Anni '60 , dell' Italia del boom , della Milano che produce , dei grandi derby Milan-Inter e del dualismo Rivera-Mazzola ! Quasi un brodo primordiale , anche se io con Milano non c' entro niente . Ammetto infatti di aver fatto fatica a capire da dove originasse il termine " folber " ( usato ripetutamente da Storti ) , e solo dopo una lunga ricerca online ho scoperto che si trattava di uno dei tanti neologismi inventati dall' Arcimatto Gioan Brera fu Carlo . In effetti è proprio l' impeccabile ricostruzione ambientale sessantiana , con locali , abitudini , costumi ed auto , ad essere uno dei punti di forza di questo film . La storia è liberamente tratta da un romanzo del giornalista genovese Roberto Perrone ( scomparso poco prima dell' uscita della pellicola ) , anche se in certe occasioni ci sono stati dei flash che mi hanno ricordato molto il primo " Fantozzi " ( ambientato in fondo solo una decina di anni dopo ) , come il gran capo patito di sport , l' obbligatoria partita tra scapoli ed ammogliati ed il collega viscido quasi come Calboni ! Marcorè affida i due ruoli principali a due nomi giovani e non particolarmente noti , Alberto Paradossi e Marta Gastini , scelta che si rivela azzeccata . Però si conserva un bel ruolo di spalla e non rinuncia ad assegnare i ruoli di contorno a vecchi amici assai più celebri , da Giovanni Storti ad Antonio Catania , da Ale & Franz a Giacomo Poretti , tutti garanzia di simpatia . Belle prove anche per i volti meno famosi , come l' emancipata Anna Ferraioli Ravel , lo sbruffone Walter Leonardi ed il vendicativo Giovanni Esposito ( negli irresistibili panni di un barista milanese ) . In definitiva si tratta di una gradevole storia di formazione , sicuramente buonista , che vuole insegnarci ad avere coraggio nell' affrontare la vita senza troppi timori reverenziali , ben diretta ed interpretata , che per me si merita un 7 pieno .