Filman 6 / 10 28/01/2025 11:43:22 » Rispondi Inesorabilmente, in JAY AND SILENT BOB REBOOT tutta la comicità assurda, schizzata, dinamica e drogata che faceva vibrare le prime commedie di Kevin Smith rallenta e diventa fioca, appesantendo ulteriormente quel passaggio dalla giovane età all'età adulta. Esteticamente, già da qualche film le commedie del regista iniziavano ad avere una fotografia pesante e con dei colori smorti, che influisce sui toni o comunque diviene incredibilmente coerente e rappresentativa dell'autunno comico sopraggiunto. Per quanto riguarda i due personaggi, Jay è meno energico mentre Silent Bob smette di essere semplicemente muto e per qualche ragione diventa pantomimico ed ogni cosa che accade la commenta gesticolando. Questa scelta non solo, chiaramente, non funziona a livello comico ma è anche il sintomo di un egocentrismo che non va nascosto: tutta l'idea di questo universo condiviso di determinati personaggi in diversi film, di questa mitologia comica, pop e demenziale, altro non diventa che un'autocelebrazione del proprio universo e del proprio operato, con Kevin Smith che è il vero protagonista e del suo fan che è l'unico spettatore rispettato. Per carità, la parodia ai reboot/sequel ci sta di brutto, la sequenza del KKK strappa più di un sorriso e la fusione tra realtà e finzione, di attori che interpretano attori e del Comic-Con che diventa set, è una teoria artistica che solo un grande regista comico può intraprendere. Ma il film si ferma qua e non è più capace di far ridere in maniera genuina come prima.