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THE HOST (2006) regia di Joon-Ho Bong

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Filman     7 / 10  12/03/2025 18:23:16Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
C'è la paranoia per la diffusione virale (che colpì realmente l'Asia in quegli anni), c'è la tematica ecologista (che sta a cuore a Bong Joon-Ho), ci sono le proteste civili e c'è la disparità sociale. C'è anche una semina di invenzioni futuriste-distopiche (lo "yellow agent") e c'è un'ambientazione tra le infrastrutture ingegneristiche meravigliosa. Persino l'estetica "petroleosa" tipica dei primi film in digitale sembra cadere a fagiolo per via delle scenografie lugubri, per l'atmosfera tetra e per il senso di nausea da inquinamento.
Ma se tutte queste note positive fanno diventare una bazzecola la scarsa qualità della CGI, di certo non possono migliorare il ritmo troppo pesante e che poteva tranquillamente essere smosso da una dose maggiore di battute, da musiche più avvincenti (spicca solo la musica balcanica usata per la fuga in auto) o da scene più "schifose". Invece la seconda ora di GWOEMUL (The Host) è un suddividersi e un susseguirsi di fughe di personaggi che smettono anche di parlarsi tra di loro. Questo torpore si sente nella scena della chirurgia, che dovrebbe avere un effetto horror-stomachevole ma che arriva in maniera stanca.
Nota a margine: in questa pellicola ha già preso piede la voglia dell'autore di "maltrattare" i suoi personaggi più pietosi, generando sensazioni contrastanti di rabbia e fastidio.