CyberWYX 5½ / 10 10/05/2025 14:14:51 » Rispondi L'ultima opera del poliedrico artista Desiderio Sanzi è un film che sfugge a ogni definizione convenzionale, a fatica si riesce a definirlo tale. È un oggetto narrativo non identificato, un'esperienza visiva che mette in secondo piano trama - che pure esiste - e ritmo della sceneggiatura per lasciare spazio a qualcos'altro: la suggestione, il dubbio, la contemplazione, la riflessione. Sanzi ci invita a porci domande più che a trovare risposte, a perderci dentro paesaggi italiani di struggente bellezza naturale, a riflettere sulla fragilità dell'esistenza e sulla superstizione che ha avvolto secoli bui come quelli della peste nera e dell'inquisizione.
Questo percorso contemplativo è anche un atto d'amore per l'Umbria, terra splendida e silenziosa, e per la libertà del viaggio - che sia fatto con le gambe stanche dei protagonisti o con la potenza dell'immaginazione dello spettatore. Girato in pieno periodo Covid, il film trasmette forte la voglia di evasione e di contatto con una natura che oggi sentiamo remota, quasi mistica.
Tuttavia, come anticipato, la bellezza visiva e la profondità simbolica non sempre trovano un alleato nel ritmo della narrazione. E forse proprio per questo il senso sfugge, almeno a una prima visione. È come trovarsi davanti a un grande quadro carico di dettagli e simbolismi: ne ammiri la fattura, ti perdi nei particolari e nei richiami, ma il significato complessivo resta sospeso, come se si dissolvesse nell'ora e 20 richiesta per la visione del film. Ci si chiede allora se l'opera non potesse essere qualcos'altro, o forse di più, per rendere più chiara l'intenzione dell'autore.
Molte figure si alternano nel viaggio, alcune anche note, in quanto professionisti del settore. Tra queste svetta quella di Andruccio, interpretato con intensità da Fabio Fieri, che in una sorta di moderna Divina Commedia e accompagnato dal sentenzioso silenzio del suo oscuro compagno di viaggio, traghetta gli spettatori verso la meta. Viene da chiedersi se, prima di arrivare al finale, non si sia smarrito per strada...