alex94 5 / 10 22/09/2025 10:05:44 » Rispondi Tra i cosiddetti "Quattro Re Celesti Del Pink", Toshiki Sato e' l'unico di cui non mi era mai capitato di vedere neanche un opera ( e dire che conta una cinquantina di pellicole all' attivo), così mi sono avvicinato a questo "Red Account" armato di una certa dose di aspettative e curiosità. Allora che dire? Per i primi 20-30 minuti e' un normalissimo pornazzo nipponico con i soliti gridolini e pixel tattici,poi si viene a scoprire che il marito della protagonista e' stato posseduto da un demone e da qui in poi si abbandona il porno per scendere nel gore più estremo. Onestamente l'idea che per salvare una persona posseduta dal demonio sia necessario farla letteralmente a pezzi mi ha fatto schiattare dalle risate ( il fine del esorcismo non dovrebbe essere salvare anima ma anche la vita del posseduto?). Ben realizzati gli effetti nonostante l'evidente basso budget,per certi versi vicino al film degli anni 90 "Niku Daruma",consigliato unicamente ai fan del gore più estremo o agli amanti delle scene di sesso pixellate.