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IL MOSTRO (2025) regia di Stefano Sollima

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federicoM     6½ / 10  25/10/2025 20:52:07Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
SPOILER
Come dichiara all'inizio del primo episodio, il delitti del mostro sono delitti contro le donne e non ci sono neanche indizi.
Ed ecco che il personaggio della Locci viene tratteggiato in maniera schematica come vittima di un matrimonio combinato e delle violenze degli ospiti della casa, e non è stato proprio così. Fu la Locci a conoscere i Vinci in un bar e a farli entrare nella loro vita. Lei si scelse il Mele come marito più vecchio di venti anni e con un carattere remissivo per avere una certa autonomia. Il figlio, Natalino Mele, infatti è del terzo dei fratelli Vinci.
I primi due episodi non sono molto scorrevoli, perchè ci sono continui salti temporali che portano a ripercorrere i soliti episodi attraverso le numerose e contrastanti versioni rese da Stefano Mele. Si nota il tentativo lodevole di dare un ricostruzione fedele degli eventi e dei personaggi (tranne la Locci).
Il problema è nel casting. Si è cercato per la Locci, Mele e i due Vinci degli attori che assomigliassero ai protagonisti reali, ma più belli o cmq più belli. Peccato che i protagonisti reali fossero dei contadini analfabeti bassi e malnutriti. L'attrice che fa la Locci è troppo bella, quello del Mele, anche se sta tutto ripiegato si vede lontano un miglio che è abbastanza piazzato e infine l'attore che fa Salvatore Vinci sembra un adone mafioso italo americano.
L'effetto che mi ha dato è di effetto soap opera.
Ci voleva tanto a scegliere attori sardi o toscani stile Marcello Fonte, come è stato fatto per i ruoli secondari vedi Giovanni Mele o la prima moglie del Vinci?
Non è un caso che l'episodio più godibile e scorrevole sia il terzo sia per gli interpreti sia per la mancanza di continui salti temporali.
Ottima la ricostruzione storica dei luoghi. La fotografia monocromatica dà l'effetto di vecchia fotografia, ma non arricchisce più di tanto.
Pessima la colonna sonora con il rombo fastidioso persistente nei primi due episodi senza motivo e la scelta trita e ritrita di Mina con un cielo in una stanza..fuori contesto White Rabbit e le canzoni in inglese.
Se fossi stato il regista sarei stato forse meno originale ma avrei fatto qualcosa di molto simile a Zodiac, facendo vedere di più le dinamiche sociali fuori dal circolo sardo e la reazione dei media, forse con taglio documentaristico stile SanPa (quello sì un capolavoro). E avrei fatto vedere anche altri sospetti (ma non il Pacciani) e comportamenti del mostro.
Il Vinci viene indicato come tale, ma ricordiamo che aveva una vita ipersessualizzata, un depravato, un maniaco praticante del sesso con uomini e donne. Il vero mostro per fare sesso con una donna doveva prima ucciderla e senza toccarla portava via i "trofei" per vivere le sue fantasie.