Filman 7½ / 10 29/11/2025 10:20:36 » Rispondi LE GRAND CHARIOT è l'ultimo film uscito di Philippe Garrel. Tantissimo tempo è passato dai tempi de La Cicatrice Interiore e si nota. Ma anche rispetto ai film precedenti si vede, in fondo al tunnel, finalmente, un auspicabile cambio di rotta. Non c'è più il bianco e nero, per esempio. E' vero, ci sono sempre dei giovani precari. C'è chi ha figli, c'è chi tradisce, c'è chi è insoddisfatto. Però è tutto messo dentro un quadro più grande e dinamico, e non dentro un minuscola fotografia scolorita. C'è il padre che introduce i figli alla propria arte. Ci sono i due giovani protagonisti maschi dai caratteri contrapposti, uno con un futuro radioso e l'altro intento all'autosabotaggio. L'affetto del padre verso il giovane "acquisito" è sincero. L'affetto dei figli verso il padre è sincero. Il comportamento immaturo ma convinto dei due neo-genitori ammattisce. Alcune linee di dialogo (come i racconti della nonna) sembrano prese da qualche cassetto dei ricordi del regista, ma è una cosa bella: da vita e palpabilità a questo ritaglio familiare. In generale gli scambi di battute vanno in sottrazione ed è più quello che si intuisce di quello che viene detto. D'altro canto l'autore parigino ha sempre avuto una scrittura in punta di penna. Qua la qualità generale è quella dei grandi registi europei contemporanei. E finalmente si abbandona Godard per dirigersi verso Almodovar. PS Una delle cose più carine del film sono le scene di spettacolo delle marionette: la maniera con cui vengono animate prevede un coinvolgimento recitativo ed emotivo delle "voci" che è totale.