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BEYOND THE BLACK RAINBOW regia di Panos Cosmatos

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CyberWYX     5 / 10  29/12/2025 18:36:49 » Rispondi
Spinto alla visione di questo film da quanto letto in giro, per ritrovare vari elementi come lo stile grafico, le scenografie e l'appartenenza ad un sottogenere di nicchia che solitamente apprezzo, non ad errore come posso leggere anche nei commenti degli altri utenti e degli altri film citati.
Inizio la visione compiaciuto di rientrare in un territorio familiare: cinema atmosferico, astratto, più sensoriale che narrativo. Tuttavia, già arrivato a metà del film, avevo notato due problemi strutturali difficili da ignorare.

Il primo è la fatica estrema nel raccontare. Il film sembra incapace di esprimersi davvero: il tema resta oscuro, interpretabile solo in minima parte ma soprattutto non viene mai articolato. Si intuisce una dimensione fantahorror di fondo, un male sotterraneo che resta invisibile, non solo alla società e ai personaggi ma anche allo spettatore. Non se ne comprendono la natura, l'origine, il senso. La mancanza di chiarezza che dovrebbe essere ambiguità feconda e immaginifica qui non ispira niente. Capisco che la paura nasce proprio dall'ignoto in cui viene lasciato lo spettatore ma qui siamo ad estremi difficili da sostenere per quasi 2 ore.

Inoltre, il secondo problema, ancora più decisivo, è il ritmo. Il film è lento, estremamente lento e lo è in modo sproporzionato rispetto a ciò che (non) racconta. Anche per chi è abituato ad un cinema dilatato e contemplativo, qui la lentezza diventa un ostacolo: non costruisce tensione, non stratifica significati, non prepara rivelazioni.

Le scenografie e alcune scelte tecniche restano indubbiamente affascinanti: il richiamo a una certa regia e fotografia anni '70, l'uso del colore e del suono, la sensazione di trovarsi in un'epoca sospesa in qualche indefinito futuro. Questo elemento probabilmente è coerente con l'intento del film: collocare la vicenda in una dimensione avulsa dalla società contemporanea, come se ciò che viene raccontato non potesse (o non dovesse) riflettersi direttamente sul presente. Ma anche questa sospensione, alla lunga, non basta a reggere l'opera fino al finale, che sia più o meno rivelatorio.

In definitiva, per me così il film non funziona e non racconta niente. Gli riconosco un valore estetico e una certa coerenza formale, ma sul piano narrativo ed espressivo resta sterile.