JoJo 7 / 10 15/04/2005 19:42:33 » Rispondi Miike ha sempre un gusto molto sanguigno (in tutti i sensi), ed ovviamente, trattandosi questo di uno Yakuza movie, i margini di manovra sono ovviamente ampissimi. Non siamo ancora ai livelli che il regista giapponese raggiungerà due anni dopo con quella scheggia di follia che è "Ichi the Killer", ma i prodromi per un lavoro del genere già aleggiano nei primi 10 minuti del film. L'inizio di "Dead or Alive" sarebbe da far vedere al 99,9% dei cineasti occidentali come esempio di incipit letteralmente in medias res: immagine e sonoro coniugati benissimo, con abbondanza di sangue (che, attenzione, non è affatto gratuito) e fantasia. Dopo un principio letteralmente col botto che crea grandi aspettative per il proseguio, che però viene parzialmente deluso. Miike sembra rallentare troppo la trama, fermarla senza poi però riuscire a rilanciare (tranne in qualche punto) appieno la devastante verve iniziale. Il film comunque fila liscio fino al finale che, però, lascerà alquanto interdetto più di uno spettatore.
Tony Montana 13/03/2006 14:56:27 » Rispondi Mi potete dire dove li trovate i film di Miike? grazie.
Sanachan 15/04/2005 19:58:23 » Rispondi Sempre una cosa sanguinolenta vero Jo?
Requiem 15/04/2005 22:09:58 » Rispondi ma neanche + di tanto.
JoJo 16/04/2005 19:53:41 » Rispondi Già... a parte la scena della tipa affogata nel proprio sterco...
Requiem 15/04/2005 22:15:58 » Rispondi leggi il mio commento Jo.... il finale secondo me è fantastico perchè a me è parso quasi una rivendicazione della assoluta libertà creativa del cinema giapponese, che non ha limiti, come invece il cinema americano (e vedi Heat in particolare).
Io l'ho letto così, anche perchè le analogie con Michael mann, nonostante i contesti diversi a me sono parse veramente molto evidenti. In certi momenti sono molto simili,nella storia e nella descrizione dei personaggi, anche se i due stili sono completamente diversi.
Inoltre non mi è sembrato che Miike volesse rallentare, solo che adotta uno stile piuttosto riflessivo come fa Mann d'altra parte, e questo mi ha colpito, perchè i film di Miike che ho visto sono anche molto diversi tra di loro. E' un regista molto + complesso di quello che sembra.
Allora... premettendo che dal punto di vista cinematografico, dopo un anno di permanenza in questo sito, sono amcora un caprone ignorante di prima categoria (pensa prima...), il finale... beh, innanzitutto devo dire che non l'ho proprio capito. A quanto mi risulta (affermazione dunque passabile di definizione di "minchiata colossale") Dead or Alive è tratto da un manga (o da un anime), ed in pratica il finale è una sorta di tributo ad esso. E, ok che doveva essere così, però non l'ho proprio capito. Ho notato nell'esplosione finale che fa saltare l'intero Giappone la presenza d'un'ironia di fondo che però non sono riuscito a cogliere; sarò ancora troppo legato agli schemi classici della cinematografia occidentale (almeno quella di massa e di cassetta), però devo dire che m'è parso quasi avulso dal resto della narrazione. Ok farli morire entrambi, ma in quel modo... mi sembra veramente un cambio di registro pazzesco e forse eccessivo. Comunque - Heat, devo dirti, non me lo ricordo proprio, forse manco l'ho visto - riguardo allo "stile riflessivo"... mah... il fatto è che a momenti il film nella parte centrale m'è sembrato quasi piantarsi. Ad esempio quando il poliziotto va a pranzo col collega e col figlio di quest'ultimo, forse voleva sottolineare una sorta di doppia antitesi dell'accoppiata aiutante-fratello minore poliziotto-boss (che non credo sia un caso si ammazzino a vicenda proprio con questa corrispondenza), o non so cos'altro, però secondo me non gli è riuscito benissimo... sì insomma è venuto fuori (sempre a mio modesto parere, che peraltro condivido) qualcosa di farraginoso. Poi, lo scarto fra le scene d'azione (tanto di cappello, e non solo per quella iniziale) ed il resto del film l'ho trovato molto marcato, sembra quasi di vedere un film a due velocità... Poi, sul fatto che Miike sia complesso, anche se ho visto solo altri tre suoi film (The Call, Ichi e Audition), devo dire che l'ho già notato. Già solo Audition basta e avanza...
cash 18/04/2005 12:54:09 » Rispondi hai sparato una minchiata colossale; doa non è assolutamente tratto un manga.