BIRTH - IO SONO SEAN regia di Jonathan Glazer

se pensi di aver trovato la giusta interpretazione e ti restano così tanti punti oscuri, sei ben lontano dall'averla trovata, non trovi?...

il bambino NON è la reincarnazione di nessuno, questa è la risposta, anche se cerca in tutti i modi di farlo credere!

si è semplicemente impossessato delle lettere d'amore della Kidman, dalle quali ha appreso tutte le informazioni sulla sua vita privata (ma non ovviamente quelle sull'amante del marito di cui lei non sospettava l'esistenza).
il bambino, al leggere che il defunto Sean aveva il suo stesso nome ed era morto nello stesso giorno in cui lui è nato, inizia a fantasticare e si autoconvince di essere la reincarnazione del marito della Kidman, a tal punto da dimenticare la sua vera identità e da suggestionare e convincere la stessa ex moglie e gli spettatori per tutta la durata del film.
in realtà non c'è niente di paranormale e nel finale shock solo l'amante, ben sapendo che il vero Sean era in verità innamorato di lei e non della moglie (ne fanno prova le lettere della moglie che Sean aveva consegnato all'amante, alcune delle quali ancora sigillate, a testimonianza del vero amore amore che nutriva per lei) non casca nella trappola e sgretola la farsa costruita dal bambino.

Ecco, io resto sempre meravigliato quando qualcuno che ha apprezzato un film deve attaccare quelli che non lo hanno apprezzato definendoli dei celebrolesi. Fatta tale considerazione reputo che sia indispensabile prima di dare un giudizio avere guardato il film in questione. In Birth non è fatto mistero né di chi abbia scritto le lettere di cui state parlando, né di quale fosse il loro contenuto. Quelle lettere erano state scritte da Anna-Kidman ed erano lettere d'amore indirizzate a Sean. Sean le aveva consegnate alla propria amante ancora in busta chiusa per dimostrarle che non amava Anna. L'amante di Sean voleva guastare il fidanzamento di Anna con J. consegnandole porpiro quelle lettere che la stessa Anna aveva inviato al marito e che lui non solo non aveva mai aperto, ma aveva addirittura consegnato alla propria amante. Poi, colta da pentimento, decide di seppellirle. Il ragazzino la vede e la segue, disseppellisce il pacchetto e apre le lettere che sono scritte appunto a un suo omonimo, Sean. Il finale è naturalmente aperto, ma è logico supporre che il bambino nella propria immaginazione si sia identificato col destinatario di quelle lettere. Ed è proprio da quelle lettere scritte da Anna che lui apprende tutte le cose che sa su di lei e sulla sua vita insieme a Sean. Il cerchio si chiude quando egli si rende conto che il vero Sean non amava la propria moglie. In quel momento l'incanto della fantasia del bambino crolla proprio perché lui reputa di essere realmente innamorato di Anna e questo gli dimostra che non può essere la reincarnazione di qualcuno che invece non l'amava.