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ROCKY regia di John G. Avildsen

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Invia una mail all'autore del commento NNIICCKK     9½ / 10  23/01/2006 12:12:20Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Quando un personaggio entra a far parte del linguaggio comune, del vocabolario della quotidianità vuol dire che ha raggiunto il suo scopo ed è riuscito. Per questo il film/personaggio Rocky può essere considerato un gran film che a distanza di anni ancora calca le scene della cinematografia che conta e che a distanza di anni mi spinge a scrivere questa opinione. Diciamoci la verità, chi almeno per una volta non ha sentito parlare del pugile Rocky Balboa, dello Stallone italiano? Questo è già un risultato eccezionale. Ma perché tanto successo? Quella di Rocky è la storia di una persona qualunque che riesce a diventare qualcuno, del sogno che diventa realtà, del sogno americano. Quanti di noi almeno una volta non hanno sognato di diventare qualcuno? Quanti almeno una volta non avrebbero voluto dare un calcio alle quotidianità di giorni sempre uguali vissuti come in una sala d'attesa di chi sa cosa e vivere una vita eccezionale? Il film ci permette per un attimo di proiettare i nostri sogni nella figura di un pugile sconosciuto senza grandi prospettive, che si vede proporre un incontro con il campione del mondo dei pesi massimi in carica. Una fortuna? Beh, che figura avrebbe fatto se al primo gancio sarebbe andato KO? Sicuramente sarebbe stato dimenticato il giorno dopo. Invece nell'incontro Rocky dà il meglio di se. Cade si rialza, cade di nuovo e si rialza ancora con il viso che è una maschera di sangue tumefatto dai colpi. Ecco che alla nostra vena di sognatori si fa avanti la pura esaltazione. In quanti abbiamo tifato per quell'uomo mai domo che sopra le forze continuava a combattere, e a combattere? Questo forse è il segreto del successo del film; noi proiettati di fronte a ciò che vorremmo essere: combattenti instancabili, gente che aggredisce la vita, gente mai doma, gente che lotta per raggiungere i propri sogni; ed ecco che mentre Rocky sta per rialzarsi un'altra volta nel nostro piccolo ci sentiamo invincibili e sotto le note di una colonna sonora formidabile una scarica di adrenalina ci attraversa comeun fulmine a ciel sereno. Ma quanti si sarebbero arresi al primo round quando tutto sembrava impossibile e i colpi pesavano come macigni. Sotto questo aspetto la figura di Rocky può in un certo senso essere vista da "esempio". Se paragoniamo (anche se è un po' azzardato) il ring alla vita e la vittoria un obiettivo, un sogno beh sicuramente la grinta dello Stallone italiano è quella che ci vorrebbe. "In un certo senso l'uomo può essere paragonato al cavallo. Entrambi hanno nella loro vita il destino di essere domati: il cavallo dalla persona che lo cavalcherà, l'uomo dagli altri, dai problemi, dalle convenzioni, dall'impossibilità di essere veramente se stesso; eppure saprebbero scalciare, scalpitare, tirare calci duri come diamante.

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