Kater 8½ / 10 08/12/2006 16:27:37 » Rispondi Forse la cosa che maggiormente mi ha colpito di questo film è la continuità, la volontà di del Toro di non porre nessuno stacco tra il mondo fantastico creato da Ofelia e la realtà, capace di generare mostri ancor più terribili di quelli immaginati. Questo è il rispettare il vero significato di una fiaba, che tradizionalmente contiene un insegnamento di vita, un modo non tanto (o non solo) per "superare" la realtà ma per affrontarla.
E' nella fiaba che Ofelia trova il modo per distinguere ciò che è superfluo da ciò che è importante e il coraggio per fare ciò che è giusto, arrivando a rinunciare a se stessa. La fiaba quindi diventa non rifugio ma "strada", la via interiore da seguire per raggiungere il luogo di cui è principessa, l'anima pura smarrita nel mondo dei mortali.
Sono d'accordo con chi scrive che questa è una fiaba, perchè è spesso caratteristica delle favole l'essere estremamente crudeli e anche il mescolare realtà dolorose a personaggi fantasiosi che ne sono la metafora; basti leggere la raccolta di favole di Calvino, dove mescolate alla favola ci sono le condizioni (reali) di estrema povertà a cui erano costretti i contadini delle nostre terre. Un film costruito in maniera magistrale, incantevole e terrificante, proprio per la sua profonda semplicità e per la chiarezza dei suoi simboli.