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PASSIONE regia di Ingmar Bergman

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Mpo1     8½ / 10  31/01/2007 23:29:32 » Rispondi
Uno dei film meno conosciuti e più sottovalutati di Bergman.
La passione del titolo non è da intendersi tanto in senso amoroso quanto nel significato latino originario di “sofferenza”. Il film analizza i rapporti di quattro personaggi, in particolare due, Anna e Andreas, ritiratisi su un’isola per fuggire dalle sofferenze del loro passato.
E’ interessante il fatto che il personaggio di Von Sydow si chiami Andreas, proprio come il defunto marito di Anna, di cui si trova in qualche modo a rivivere le esperienze: entrambi diventano amici del personaggio interpretato da Josephson ma poi hanno una relazione con sua moglie, entrambi hanno una storia con Anna, e si troveranno a vivere una situazione simile con lei…
Alla vicenda dei quattro personaggi principali s’intreccia una storia secondaria, quella di un misterioso maniaco che uccide degli animali. Il significato di questo subplot è di sottolineare in modo più evidente l’orrore della convivenza sociale e la cattiveria della gente, dato che un uomo sarà ingiustamente accusato dalla comunità di questi crimini, con tragiche conseguenze. In questo modo capiamo perché Andreas, sopraffatto dalle umiliazioni che derivano dal contatto con gli altri, abbia preferito isolarsi dal mondo. Il suo tentativo di riallacciare rapporti con il mondo esterno, attraverso la relazione con Anna, si rivelerà un fallimento: la solitudine è preferibile alla vita in una società dove regnano l’incomunicabilità, il pregiudizio, la sopraffazione.
Il film è intervallato da brevi sequenze in cui i quattro attori principali si rivolgono direttamente al pubblico e parlano dei personaggi che interpretano. Espediente sicuramente originale e interessante, anche se non del tutto riuscito: forse le interviste andavano collocate meglio all’interno del film.
Come in molti altri film di Bergman anche qui c’è la sequenza di un sogno, in bianco e nero, in contrasto col resto del film, il primo a colori di Bergman, con la consueta bellissima fotografia di Sven Nykvist. Le immagini del sogno sono per lo più state prese da sequenze tagliate da “La Vergogna”.
Insomma un film pieno di spunti di riflessione: non sarà un film perfetto, ma certamente è da vedere.