Lot 8 / 10 14/04/2007 13:40:04 » Rispondi Proprio a metà degli anni '80 Orwell aveva proiettato il suo incubo distopico sul collasso reazionario dell'ideologia, sul grande occhio che penetra e sconvolge l'intimità delle vite nel vano tentativo di drogarne pensieri ed intenti. In questo 'Vite degli altri' Winston e Julia hanno i volti di un drammaturgo e della sua musa, stretti tra la fedeltà al sistema e la libera espressione propria dell'arte, spiati e braccati da un funzionario della Stasi alla ricerca di prove della loro eterodossia. I piani del pubblico e del privato si compenetrano e confondono tra l'esaltazione del teatro (splendido il parallelo con la Tosca di un commento precedente) e lo stupro dell'intercettazione. Una vicenda sintomatica che in fondo sfuma in un più generale quadro dell'assurdo destinato a implodere sotto il peso delle sue contraddizioni, in un finale tragico e denso di dubbi irrisolti. Alcune riserve tecniche. Mi ha ricordato "Der Untergang", notevoli i temi trattati, un po' approssimativa la realizzazione, più vicina alla fiction che al cinema: qualche debolezza nella sceneggiatura, fotografia verdognola alla Derrick e spessore a volte minimo nelle caratterizzazioni (Koch sembra il fratello di Fabio Testi). Nota a parte per la prova magistrale del deus dolente Ulrich Mühe, alter-ego crucco di Toni Servillo, intenso anche per la partecipazione personale agli eventi. Film più che buono in fin dei conti, che contrasta in un dittico ideale con il + leggero ma non meno efficace Goodbye Lenin.
norah 23/04/2007 10:57:29 » Rispondi "Koch sembra il fratello di Fabio Testi"
si vero, con la sua posta pneumatica e gli articoli da correggere, lo ricordava molto... ;)
andreapau 16/04/2007 12:47:40 » Rispondi bravo lot.i tuoi commenti sono sempre un gradino sopra gli altri.è bello che ti mischi a noi plebei:).no sono s'accordo sulla questione realizzazione approssimativa.effettivamente puzza di crauti,ma io ne leggo la forza distintiva.peggio era stato "la caduta".no,io stavolta non ho sentito puzza di fiction
Lot 16/04/2007 12:57:31 » Rispondi Ma no, che gradino, qui siam tutti nella stessa *****, sotto l'aspetto politico il tuo commento era decisamente più completo... Approssimativa solo a tratti dicevo nel commento, la caduta in effetti era peggio, ma comunque fotografia e tecnica sono cose veniali vista la portata del film, infatti ho dato 8. Più che altro avrei lavorato maggiormente su alcune caratterizzazione per delinearle in modo un po' meno netto e soprattutto in alcuni punti della sceneggiatura.
Ad esempio la 'conversione' del funzionario (che è in fondo il cuore del film) poteva essere approfondita oltre un passaggio di beethoven e poche righe di brecht, c'è una patina di freddezza crucca che forse era il caso di sfondare.
invece a me è piaciuta quella patina, sottolinea la difficoltà emotiva di tale conversione..la fotografia mi ricorda per certi effetti "le luci della sera"
non mi son spiegato forse: la freddezza ci può stare, anche 'le conseguenze dell'amore' (a quello pensavo nel riferimento a toni servillo) è un film freddo però il personaggio ha uno sviluppo più completo, qui il tutto mi è parso comprensibile e condivisibile ma magari affrettato, avrei aggiunto qualcosa.
no, il finale era perfetto, la libreria marx e quell'aria dimessa, pur nella novità della rivoluzione, erano di grande effetto; solo nella parte centrale avrei integrato qualcosa. Ottimo film comunque.
martina74 16/04/2007 12:11:48 » Rispondi in effetti mi aspettavo che da un momento all'altro uscisse Derrick con impermeabile e occhialoni... però bellissimo film.
Lot 16/04/2007 12:15:16 » Rispondi Ma magari c'era, in qualche sotterraneo del ministero ancora a inizio carriera, non mi stupirebbe... ;)