Delfina 7 / 10 02/10/2007 11:15:04 » Rispondi Buon film di genere, abbastanza originale, per il cinema italiano (a differenza di quello francese), l'ambientazione in provincia. Bello vedere luoghi un po' stranianti come i paesini di montagna. Bravi quasi tutti gli attori. Un po' troppo fictionistica la seconda parte, altrimenti avrebbe meritato un voto più alto.
PS: risulta poco credibile, forse, l'elemento della verginità della ragazza morta... e non si capisce a cosa serva, se non, strumentalmente, ad escludere la relazione tra lei e il suo datore di lavoro.
se proprio vogliamo essere sinceri,la verginità non esclude alcuna relazione,giacchè,come mi insegni,ci si puo' reciprocamente soddisfare in un sacco di altri modi...la questione verginità è molto funzionale allo svolgimento del film perchè smaschera due uomini diversi ma uguali.entrambi mentono,entrambi si legano il cappio al collo pur di non mostrare cedimenti "virili".il giovane,insicuro,ha paura di far la figura del fesso a non avere rapporti con una ragazza così bella.il piu' adulto,ma forse ancora piu 'fesso,nemmeno prova a trovare le scuse.cede su tutta la linea,colpito nell'orgoglio.poteva continuare a mentire,dire che avevano una relazione platonica,che si baciavano,che si "soddisfavano" diversamente...invece no,non cerca scusanti.piu' che strumentale,direi che l'espediente è basilare in un film del genere,un giallo da psicanalisi.
Vero, è un espediente, come dici tu... ma io lo vedo come un "trucchetto" (forse già nel libro da cui è tratto il film, chi lo sa) che permette al commissario di escludere la pista della relazione con il padre del bambino morto.
Insomma, mi sembra un po' costruito a tavolino... sarebbe stato molto più credibile se il fidanzatino si fosse rivelato sotto sotto un gay nascosto, oppure un cattolico convinto. Così non ha molto senso, far vedere che dormivano assieme e poi dire nell'autopsia che era vergine. Ma, ripeto, probabilmente il trucchetto per far continuare il mistero era già presente nel romanzo...
andreapau 03/10/2007 15:15:28 » Rispondi non sono d'accordo con te.a parte che la verginità non esclude la possibilità di una relazione(e non credo di dover fare esempi),il fatto che i due uomini abbocchino all'esca,li rende veramente molto fragili e molto similmente maschilisti.non è stato escluso che il ragazzo fosse gay.ma essendo,eventualmente un dettaglio,ha giustamente avutoil rilievo di eventuale dettaglio.un ultrareligioso non si vergogna della sua astinenza.credo infine che la berginità della protagonista ne certifichi in qualche modo la cifra morale.ti prego di non fraintedermi
Beh, ma i due uomini non "abboccano all'esca", il padre del bambino morto si rivela essere stato solo, appunto, un datore di lavoro. Quella della relazione era solo una scusa davanti alla polizia, e, qui, il fatto che il commissario sia "aiutato" dall'autopsia si rivela decisivo... se non fosse stata vergine, sarebbe stato molto più difficile scoprire il colpevole! Io non voglio esprimere giudizi, dico solo che questo aspetto sembra essere stato inserito apposta per far combaciare la soluzione del giallo.
Nessun fraintendimento, quindi.
andreapau 03/10/2007 20:57:57 » Rispondi non trovi che abbia abboccato al suo ego?uno che smentisce una relazione perchè la vittima era vergine?uno che per questo va a finire in galera?la verità è che lui aveva voglia di liberarsi,e il commissario gli serve la possibilità.uno che non prova nemmeno a difendersi,a dire "era vergine ma mi faceva dei deliziosi lavoretti,avevamo una relazione ma non la ho mai posseduta",che cosa è se non uno che vuole confessare?è proprio li il gioco,il desiderio di lasciarsi andare al primo intoppo,la voglia di liberarsi l'anima dal peso dell'omicidio "precedente".se fosse come dici tu,un espediente filmico,sarebbe un pessimo espediente,un errore.ma quando mai la verginità è una prova di non relazione?no siamo,a mio avviso,in presenza di un giallo nel senso tradizionale del termine.
Delfina 04/10/2007 12:06:02 » Rispondi Mi sembra che abbiamo capito questo film in modo molto diverso: per me, è chiaro che il padre del bambino "difficile" non aveva nessuna relazione, ma proprio niente... lei era solo la baby sitter, che ha assistito, in pratica, all'omicidio colposo del bambino.
Il padre, semplicemente, prova troppa vergogna a confessare anche questo delitto e allora, col, commissario, finge... non lo ammette, dice solo "basta, basta", eppure la verità è quella. Non avevano nessun flirt, nessuna relazione: l'uomo l'ha ammazzata semplicemente perché aveva visto troppo...
andreapau 04/10/2007 16:18:15 » Rispondi non ci capiamo,è evidente.anche per me è chiaro che i due non avevano nessuna relazione.non mi è chiaro il perchè lui oppone così debole resistenza alle accuse.o meglio,mi è chiarissimo,è stanco e si vuole arrendere,ma pagare per un solo delitto.lui,in galera,ci vuole andare.perchè la verginità,non prova NULLA.
Delfina 04/10/2007 18:23:54 » Rispondi Ahh... finalmente siamo d'accordo! Certo che non vuole ammettere il primo delitto, ancora più terribile del secondo se vogliamo. La mia osservazione era solo riguardo al fatto che la diagnosi autoptica, con il referto della verginità, scompagina le carte e induce il commissario a guardare altrove... è come un'imbeccata, un suggerimento piovuto da fuori e non dall'intuito del detective, solo in questo senso parlavo di un espediente narrativo.
Macs 19/05/2008 22:55:39 » Rispondi Se i due non avevano nessuna relazione, allora perchè lei lo perseguitava? Lo ricattava dicendogli: o mi uccidi o dico alla polizia che hai lasciato morire tuo figlio? Non mi sembra verosimile, se lei voleva morire poteva suicidarsi in 1000 modi, senza dover rompere l'anima a nessuno :-) (e del resto lei non ha lottato contro l'assassino, quindi voleva morire..... i conti non tornano).