wega 9 / 10 09/01/2008 13:21:13 » Rispondi Il sogno di ogni regista, la macchina da presa come l'occhio dei cieli in grado di controllare tutto quanto. Difficile valutare in questo sito un qualcosa di cinematografia incompleta, ho impiegato qualche minuto per smaltire la delusione di una banale quanto geniale messa in scena di un regista che non conoscevo minimamente. E' strano come questo film, che potrebbe benissimo essere un invito, un inno all'immaginazione, forse anche per questo c'è un continuo utilizzo esagerato della mdp a spalla, proprio come se ci fosse come precedenza su tutto, la volontà del regista di metterci costantemente dentro l'azione, dentro il film, dicevo, in realtà non mi abbia fatto immaginare nulla, non un oggetto scenografico in più, non la tonalità di un colore rispetto ad un altra del prato, non il colore del cielo, non la razza del cane, niente. Con questo film Trier ha fatto qualcosa in più di Welles (non oso paragonare i due registi intendiamoci) con la sua profondità di campo, dando drammaticità focalizzando due piani diversi attraverso una finestra, qui lo fa addirittura tra un esterno ed un interno che a noi dovrebbe apparire ignoto, non dovrebbe apparire affatto. Stupefacente la sceneggiatura e i dialoghi, praticamente tre ore di filosofia, saggezza, sinestesie, ossimori, allegorie ed incredibilmente senza mai o quasi cadere in un minimo di retorica, il tutto raccontato da un'incredibile timbrica e cadenza verbale del narratore, a tratti emozionante, per il resto coinvolgente. Dogville, una cittadina topografata, spoglia come la morale di tutti gli appartenenti di questa comunità. Ottima interpretazione della Kidman,ottime le interpretazioni di tutti,incisive perchè ottimamente dirette. Cadrò in contraddizione con un mio precedente commento ma il finale mi ha entusiasmato e soddisfatto.
Signor Wolf 28/12/2008 18:16:39 » Rispondi Credo che la scelta di rappresentare il paese come una mappa non sia per far immaginare qualcosa allo spettatore, ma oltre che per focalizzare il tutto sui rapporti fra le persone, anche per rappresentare il piccolo paese dove tutti sanno tutto di tutti ma fanno finta di niente.. ecco il perchè dei muri trasparenti. Se non hai immaginato nulla come del resto è successo a me forse significa solamente che questo esperimento è riuscito.
La sequenza del primo stupro in effetti è ancor più bella (mi son piegato dal ridere) dalle inquadrature finali che mostrano tutti indaffarati e indifferenti ad una situazione che potrebbero vedere se solo lo volessero, quei muri sono invisibili in fin dei conti. Vi trovo una strana ironia in tutto questo.
wega 28/12/2008 18:21:49 » Rispondi Ok, è un' impressione che ho avuto la prima volta che lo vidi. Ma se tu hai letto la biografia di Von Trier che la spiega in un'altra maniera, o se viene detto in qualche intervista allora va bene.
Aliena 21/05/2008 12:58:43 » Rispondi ti sei liberato dal momentaneo invasamento? sì? bène allora adesso dimmi COSA DIAMINE AVREBBE FATTO VON TRIER IN PI§ DI WELLES!
wega 21/05/2008 13:37:35 » Rispondi dai ho voluto fare un pò il figo...Welles con la sua profondità di campo è riuscito a dare drammaticità rendendo partecipe lo spettatore di due situazioni su due distinti piani di profondità appunto, qui PER CASO, il regista, con l'assenza di una scenografia, riesce a mostrare anche una situazione che altrimenti non sarebbe visibile allo spettatore, cioè Grace che aspetta in casa, mentre gli altri discutono sul suo destino.. ahha ma appunto niente a che vedere Phone Trier con Welles!!
VincentVega1 09/01/2008 13:53:11 » Rispondi grande, è uno dei miei film preferiti!
wega 09/01/2008 16:34:46 » Rispondi Grazie, sì l'ho riguardato volentieri a breve distanza dalla peima visione e quel narratore per quanto mi riguarda è proprio incantevole, potrebbe durare anche mezza giornata questo film e ascoltarmelo tutto. Alla prossima.