Pensavo ad un parallelo tra il buono ed il cattivo invece a dominare la scena è (come logico forse) il personaggio più carismatico, quel Frank Lucas che potrebbe portare Denzel Washington ad una nomination per i prossimi Oscar. Lucas viene accompagnato durante la sua carriera criminale ponendo l'accento tanto sul privato (i legami con la famiglia, la moglie) quanto nella sua cinica carriera ("splendida" la spietatezza con cui si fa strada da "Galoppino" a "signore della droga", che non esita a sparare alla gente in mezzo alla strada tanto per far capire che con lui non si scherza), alternando i momenti da uomo normale (la casa comprata alla madre, le domeniche alla messa) a quelli da "vero uomo d'affari" (la scelta dei parenti per costruire la propria rete, contando su gente sicura che però non esita a punire duramente in caso di sgarri)
Il poliziotto Crowe invece è dipinto per tratti grossolani (l'etica che lo spinge a rinunciare al milione di dollari trovato, cosa che fa di lui un paria, l'amicizia scomoda con vecchi compagni di scuola che ha scelto una strada meno retta, il divorzio e la causa per l'affido del figlio, fino alla sua scelta per dirigere la nuova squadra anti-droga)
Il finale, dove i due finalmente si incrociano conclude il film senza scadere nella retorica e senza riportare un alone di simpatia "obbligatoria" verso Lucas ma lasciando ciascuno libero di scegliere il proprio personaggio preferito
Sia Crowe che Washington sono perfetti nei ruoli ed in grandissima forma, le 2 ore e 36 del film volano pur con un ritmo non frenetico e meno azione rispetto a Departed (tanto per citarne uno) e American Gangster è di sicuro un film che merita di essere visto