aLe B. Goode 5½ / 10 09/07/2008 11:47:41 » Rispondi Ho visto questo film dopo molto tempo che volevo vederlo e mi ha deluso parecchio. Non so se è perché mi aspettavo troppo di più, o semplicemente perché non vi ho trovato quel che di capolavoro. Ci sono alcune cose poco chiare, certe scene le ho trovate un po' lentine e mi sono annoiata durante il film. Harrison Ford non mi è piaciuto nulla, e così il personaggio che ha interpretato..piatto, senza personalità, o forse boh mi son persa qualcosa io. La replicante Rachel dovrebbe essere un elemento importante della storia, invece mi sembra messo lì così, non si capisce neanche come si innamorano.. I replicanti a parere mio dovevano essere descritti meglio, così le loro storie e i loro sentimenti (alcuni passano abbastanza in secondo piano)...in questo modo si sarebbe affrontata diversamente anche la tematica della vita, che secondo me non viene approfondita abbastanza...e viene schioccata quella frase lì nel finale "io ne ho viste di cose..", che personalmente non mi sa di nulla. E' un discorso affascinante e misterioso ma lo vedo abbastanza estraneo al film, nomina posti e cose di cui non si è mai parlato, non so....sembra quasi fine a se stesso. Ho letto spesso che questo discorso racchiude un po' il senso del film, io l'ho trovato inutile, ma può darsi che sono io che non ci ho colto niente, quindi sarei felice di ascoltarne la spiegazione... Anche nella storia in generale non ho trovato niente di che, magari rivedendolo avrò un illuminazione...
Una cosa che mi ha fatto arrabbiare di questo film è la morte di Priss. Secondo me è un personaggio realizzato molto bene, particolare, interessante, rilevante nella storia...che morte è quella? Attacca Deckard e ci rimane secca, così? Priss secondo me meritava una morte degna del suo personaggio, che avesse senso e spessore nella storia. Invece questa morte mi da tanto l'impressione che il regista (o lo scrittore che sia) a corto di idee l'ha fatta schiantare così, perché in qualche modo doveva schiantere. Poi come ho già detto non mi è piaciuto nulla il personaggio interpretato da Ford, piatto, senza personalità...Parlando con un mio amico a cui il film è piaciuto molto mi ha detto che queste cose (il protagonista abbastanza piatto, il film a volte un po' monotono) sono volute (magari per concentrare il film più sui replicanti che il protagonista e le sue indagini)...se è così personalmente non condivido questa scelta, non ha senso...in più se Ford è un replicante perché non concentrare il film anche sulla sua vita, sui suoi falsi ricordi e sentimenti?
peter-ray 31/07/2008 17:40:55 » Rispondi Sei sicura di non parlare di qualche altro film? Perchè scrivi che anche Ford è un replicante? Chi ti ha detto sta palla???
Jarni 16/09/2008 00:42:22 » Rispondi Se contatti Ridley Scott te lo dice pure lui...
Secondo te perché Roy gli dice "Non eri tu, quello bravo?".
aLe B. Goode 01/08/2008 08:38:16 » Rispondi mi sa che sei te che hai sbagliato film...
peter-ray 14/08/2008 01:49:33 » Rispondi Ho capito, ce ne sono 5 di versioni di questo film. non so quale delle 5 ho visto ma alla fine si vede Deckard... vedi spoiler
Che viaggia in macchina con Rachel e la voce fuori campo dice che Roy l'ha risparmiata tanto vivrà al massimo 4 anni...pensava. Invece Rachel è particolare, lei non aveva scadenza.
Su quali basi dovrei credere che a nche Deckard fosse un Replicante? E poi che tipo di replicanmte, unn Nexus 6? Oppure era speciale anche lui senza scadenza?
Se il regista voleva intendere così il personaggio non credo che abbia dato elementi per farlo capire al pubblico. Mi ci fate capire qualcosa?
JohnRambo 03/05/2020 23:48:25 » Rispondi Credo che il discorso finale chiuda il cerchio con il dialogo iniziale tra Ford e l'inventore degli androidi: l'innesto di un sistema di ricordi. Essi si aggrappano come ad essi ma in termini negativi. Nessuno è interessato alla loro memoria, nella visione del replicante.
agentediviaggi 17/07/2008 11:41:30 » Rispondi Ford non interpreta un personaggio piatto, semplicemente fa il verso al poliziotto dei noir anni 40 stile Humphrey Bogart, disilluso dalla vita, pieno di dubbi ma moralmente indistruttibile. E' un film che da un punto di vista estetico fa sentire l'influenza degli eighties (ma ricordiamoci che è stato ultimato nel 1980), ma le tematiche affrontate sono oggi più valide che mai. Il monologo di Batty non deve avere un significato, è solo l'immagine di tutto ciò che abbiamo vissuto di bello nella nostra vita, una vita fatta di sensazioni mentali e fisiche, e che andrà perduto con la nostra fine. A me sembra molto poetico.
agentediviaggi 17/07/2008 11:51:19 » Rispondi Inoltre e' il film romantico per eccellenza, una volta romantico non voleva dire sdolcinato, svenevole, ma aveva una accezione più colta. Romantico è qualcosa di titanico. Il titanismo è una impresa, una sfida impossibile, che sai già andrà male ma ugualmente investi te stesso per realizzarla e in questo modo risulti agli occhi degli altri una figura affascinante o appunto romantica. La sfida degli androidi è di acquisire le stesse caratteristiche degli uomini per non sentirsi diversi e per non essere costretti a spegnersi dopo 4 anni, la sfida di Ford-Deckard è di vivere una vita normale con Rachel, (molto bella la storia d'amore, perchè sono due persone sole, il loro è tutt'altro che un colpo di flumine, ma anzi una ricerca di protezione e di calore reciproco). Forse dovresti rivederlo con uno spirito differente; in fondo è come se fosse un fumetto, anche se ricco di citazioni colte e rimandi letterari e cinematografici.
aLe B. Goode 19/07/2008 14:13:28 » Rispondi Beh sinceramente non credo di essere in grado di cogliere certe citazioni o rimandi, quindi può darsi che qualcosa mi sia sfuggito...però ripeto, anche se il personaggio di Deckard è voluto così a me non piace come scelta...per quanto riguarda l'amore tra lui e Rachel secondo me non è stata resa l'idea che tu dici..