strange_river 10 / 10 13/12/2008 20:04:06 » Rispondi Immaginate un qualsiasi ragazzo che nel 1982 esce di casa la sera per andare al cinema. Fatelo entrare in un cinemino di periferia e fatelo sedere in ultima fila sulla sua sedia di legno, in attesa dell'inizio. Ecco, ora immaginatelo mentre davanti ai suoi occhi improvvisamente si spalanca... il futuro. Riprendete lo stesso ragazzo alla fine, mentre sta tornando a casa a piedi: egli non sa ancora cosa diventerà quel film per le generazioni dopo le sue, ma sa di aver visto qualcosa che non aveva mai visto prima, è profondamente turbato e soggiogato dalla visione di quella metropoli e dall'umanità che la popola, è scosso dalle antiche domande che gli androidi pongono agli uomini loro creatori, e quell'ultimo dialogo sotto la pioggia... non sa dire perchè, ma gli si è impresso nella mente come marchiato a fuoco.
Etichettare Blade Runner solo come film di fantascienza è sicuramente riduttivo, così come P. K. Dick non è stato solo uno scrittore di fantascienza: le sue sono state visioni di mondi futuri, veri squarci nel tempo, e nel contempo profonde esplorazioni dell'essere umano, della sua mente e della società. In Blade Runner è perfettamente vivo tutto ciò, ed è anche per questo che mantiene intatta tutta la straordinaria potenza emotiva ed intellettuale, esercitando la stessa affascinazione ieri come oggi.
topsecret 13/12/2008 20:24:41 » Rispondi Sto in piedi ad applaudirti.....complimenti! ;-)
The Gaunt 13/12/2008 20:37:15 » Rispondi D'accordissimo dalla prima all'ultima parola. Bravissima.
Ødiø Pµrø 13/12/2008 20:50:08 » Rispondi Più chiara e precisa dell'alba di Newgrange.