Mauro Lanari 5 / 10 17/01/2009 02:21:17 » Rispondi Il film si muove costantemente su due piani paralleli ma con alcuni limiti rilevantissimi. Un figlio eredita dal padre il potere di modificare il decorso storico degli eventi, un talento soprannaturale apparentemente ingestibile e dunque considerato maledetto. Tentativo dopo tentativo, il giovane protagonista cerca d’assurgere al ruolo del Figlio in grado di riparare i guasti del Padre, i danni d’un Dio creatore dimostratosi “funesto demiurgo”. L’aspetto cristologico diventa evidente nella scena ambientata in prigione, quando egli, per convincere il compagno di cella fervente cristiano, si fa spuntar fuori delle pseudostimmate. Il peccato d’origine sarebbe quello biblico dell’essere stati tentati dalla e con la seduzione femminile. L’“happy end” è però irrisorio: viene riscritta in meglio la storia, ma non al Meglio né la Storia, e ancora una volta mediante la strategia d’una seconda chance ottenuta col sacrificio d’un viaggio indietro nel tempo con annesso obbligo di rivivere il passato. L’effetto domino o a cascata resta confinato nell’asfittica cerchia ristretta dei conoscenti del “novello Adamo” (cf. 1Corinzi 15, 45), senz’alcuna ricaduta dal locale al globale e al cosmico. Paradosso insostenibile, per un film proprio sull’”effetto farfalla” di Lorenz.
Per approfondimenti, si veda il forum interno: http://www.filmscoop.it/forum/forum_posts.asp?TID=8880&PN=1&TPN=250
Max78 18/01/2009 09:23:47 » Rispondi Come mai questo ritorno del Lanari?
Mauro Lanari 18/01/2009 16:12:21 » Rispondi Errore di login, ormai irreparabile. Curioso: c'entra un po' col tema stesso del film. Eppoi: errore davvero, o sorta di ritorno a casa per la resa dei conti con la propria identità secondo battesimo genitoriale? Non lo so, lascio che le cose capitino e ci ragiono in seguito, ammesso che un qualche senso ci sia.
Mauro Lanari 18/01/2009 16:29:46 » Rispondi Comunque il multiverso non c'entra una mazza: la teoria dei "molti mondi" li ipotizza in parallelo, non alternativi fra loro come in questo caso. A ogni scelta, decisione, opzione, tutto il resto si estingue.
peter-ray 31/01/2009 02:18:27 » Rispondi Non è detto che sia così. Il parallelismo ci potrebbe anche essere, ma non viene espicitato. D'altra parte se fosse come hai detto tu, lui stesso non avrebbe dovuto più avere ricordi delle vite alternative precedenti.
Keir 9000 31/01/2009 03:46:23 » Rispondi Infatti avevo scritto "tutto il resto": lui è l'unico che accumula la memoria di tutti i mondi alternativi catastoficamente tentati. Una sorta d'eccezione alla regola, o pretesto narrativo per farci da Caronte nel suo tragitto infernale. Comunque ottime obiezioni, complimenti. Di te non so nulla, quindi non ti posso aggiungere altro.
Mauro Lanari 15/03/2009 18:36:56 » Rispondi Ora invece lo so: http://www.filmscoop.it/forum/search.asp?KW=The+butterfly&SM=1&SI=TC&FM=33&OB=1
Mauro Lanari 18/01/2009 16:18:19 » Rispondi Ho controllato: tu questo film non l'hai votato e commentato, dunque, secondo quanto mi scrivi, manco visto. Si trova ancora in videonoleggio, poiché fra i ragazzini è considerato un cult. Ma vale quasi lo stesso discorso che per Redfield: ha il merito d'affrontare problemi interessantissimi o addirittura seri, lascia invece abbastanza a desiderare in quanto a tecnica.
Max78 18/01/2009 20:20:38 » Rispondi Sbagliato già visto... non me lo ricordo però! Da qualche parte devo aver qualche tatuaggio che mi rinfreschi la memoria.
Ah, non m'era chiaro. Prova con i post-it e le polaroid, fanno meno bua e sono anch'essi nolaniani.
Mauro Lanari 25/01/2009 00:31:52 » Rispondi Pubblicato su ibs: http://www.ibs.it/dvd/8031501057226/eric-lively-erica-durance-dustin/butterfly-effect-2.html
peter-ray 30/01/2009 17:26:44 » Rispondi In realtà il finale non doveva essere quello. Il film sarebbe stato molto più bello se fosse finito come nello spoiler.
Per quanto riguarda l'estigmate c'è un evidente errore (vedi sempre spoiler)
Il protagonista si ferisce le mani nel passato per farsi aiutare dal carcerato credente. Ma nel momento stesso in cui si ferisce nel passato, al suo ritorno, il carcerato non si sarebbe dovuto sorprendere. Se si vuole rispettare l'idea dimensionale presentata fino a quel punto, sarebbe dovuto tornare già con le cicatrici; sempre in carcere ma in una realtà alternativa.
Mauro Lanari 30/01/2009 18:48:28 » Rispondi Ho visto il finale alternativo. Devastante. Come primogenito, mia madre ha avuto delle dificoltà durante il parto, le hanno praticato un'episiotomia e poi l'episioraffia (taglio dell'ultima porzione del dotto vaginale e successiva chirurgia plastica). Da noi c'è un modo di dire: il feto che incontra difficoltà durante la nascita è quello che "presagisce" il futuro che l'attende e vi si oppone. Pensa se un giorno venisse dimostrato che è vero.
peter-ray 31/01/2009 02:12:21 » Rispondi In realtà ci sto pensando, ma non riesco ancora ad immaginarmi le cause di una simile constatazione. Diciamo che diventerebbe un dilemma paragonabile ai casi di eutanasia cosciente.
Keir 9000 31/01/2009 03:47:23 » Rispondi Cause fisiche o dilemma etico? O ambedue?
Mauro Lanari 31/01/2009 14:33:33 » Rispondi Il caso d'eutanasia cosciente, intenzionale e per giunta auto-indotta, si chiama più banalmente suicidio, e non fa più problema manco alla Chiesa. Sulle cause fisiche: continuo a non sapere nulla di te, dunque non so con quanta profondità di termini specialistici posso provare a spiegarmi. Dimmi tu.
Invece mia madre mi racconta sempre che nei primi sei mesi di vita non ho fatto altro che piangere: pianti a dirotto, dalla mattina alla sera, quasi senza posa. Che già avessi il sentore del prosieguo?...
Mauro Lanari 02/02/2009 03:01:13 » Rispondi Allora: adesso gli studi scientifici sono passati dalla neonatologia alla prenatologia grazie alle nuove metodiche d'indagine, come l'ecografia "live"=quadridimensionale della gestante, che stanno sconvolgendo tutte le certezze della vecchie e classica "infant research". Prima si pensava che il sorriso venisse acquisito post-partum entro le prime 6 settimane, oggi invece si sa che il feto a 26 settimane già RIDE E PIANGE, dunque che tutti i comportamenti che vediamo esprimere dopo la nascita sono solo delle riacquisizioni: si TORNA a ridere, si torna a piangere. Come si dice in "The Abyss", per 9 mesi siamo stati animali d'acqua e solo in seguito di terra e aria. Impreciso, poiché anche nell'intrauterino, pur con i polmoni intrisi d'amnios, non abbiamo branchie ma l'ossigeno passa per il sangue del cordone ombelicale, ma rende l'idea d'un universo da cui proveniamo e ancora inesplorato: il venire al mondo (Heidegger: la "Geworfenheit") è altro rispetto al venire alla luce; il "Fiat" del concepimento è altro (e ovviamente anteriore) rispetto al "Fiat lux" della nascita.
In realtà non è neanche poi cosi' scontato che tornando al "presente" con i buchi inflittosi alle mani si sarebbe trovato esattamente in carcere con l'amico credente.
Magari avendo cambiato il suo passato con quell'avvenimento si potevano ritrovare non in carcere, ma altrove... cosa ne pensi?
Ragionando con uno dei miei due fratelli (esistono, esistono, però solo nei periodi delle feste comandate, dunque max 3 volte l'anno) su questo film durante le vacanze natalizie, ho capito come ho buttato via gli ultimi 17 anni sbagliando prospettiva teoretica. All'improvviso, mentre convivo con la mia terza e ultima ex, scopro che è cieca da un occhio. Dopo un paio d'anni d'analisi "inter nos", viene a galla la causa della sua patologia: un trauma psichico infantile a 4 anni, una violenza familiare e dunque una somatosi. Studiavo psicologia sperimentale, ero il più promettente proprio in percettologia visiva, ed ecco l'immane inganno scientista/riduzionista: BASTA INDIVIDUARE L'APPROPRIATO CONTRO-TRAUMA e lei guarisce "per miracolo", vale a dire per "contro-somatosi" (ma nessuno scienziato al mondo, onesto, sa ancora cosa siano e come siano possibili psicosomatica e somatopsichica). Poi giungono le riflessioni su questo film, ed ora il disincanto: QUALSIASI tipo di terapia crede di poter intervenire selettivamente, localmente, chirurgicamente sulla globalità d'un paziente minimizzandone i contro e massimizzandone i pro, fisici e/o mentali. Invece un modello olistico, complesso, appunto globale, preclude questa semplicistica semplificazione: se la mia ragazza fosse guarita, NON sarebbe stata meglio né migliore. Sarebbe stata un'altra, con un differente bagaglio sia di pregi che di difetti. Noi eravamo innamorati, NEL BENE E NEL MALE, per ciò che la vita ci aveva reso. Fosse guarita, saremmo diventati due sconosciuti l'una per l'altro. E nel frattempo, anche il solo perseverare in questa mia ottusità terapica ha fatto logorare il rapporto fino all'estinzione, circa 2 anni e mezzo fa. Detto con le parole di mio fratello: "Ogni nostro intervento potrà pure modificare gli eventi, ma troppo spesso buttando via il bambino insieme all'acqua sporca". Sembrerebbe una maledizione biblica, ma credo che i rapporti causa-effetto vadano rovesciati: la duplice tradizione della nostra cultura occidentale, quella omerico-greca e quella ebraico-cristiana, ha INTUITO e NARRATO, sotto forma di mitologemi, quello che tutto il '900, fra economisti, storici, epistemologi e scienziati, ha riconosciuto come un dato di fatto per ora infalsificato e infalsificabile.
ULTRAVIOLENCE78 31/01/2009 21:56:46 » Rispondi Insomma è meglio l'accettazione passiva (e forse serena come suggerisce Nietzsche?) degli eventi. Anzi, forse non ci sono proprio alternative, è l'unica strada praticabile: questo perchè non ci è dato di incidere su di essi, modificarli e/o determinarli; oppure se questa possibilità ci è consentita anche solo in minima parte, le conseguenze andrebbero sempre e solo a nostro detrimento come una sorta di scotto che il Destino, fiero e spietato, ci fa pagare in maniera salatissima per aver avuto l'ardire di esautorarlo.
Comunque 'sto film non l'ho ancora visto. Vedrò di rimediare...
Mauro Lanari 01/02/2009 11:52:07 » Rispondi NO. Nietzsche e Schop. sono INCOERENTI: se tutto è fatalismo e destinale, allora lo sarà anche il nostro modo di reagire, che per l'appunto allora esula da ogni libero arbitrio. Ps: guardati anche la versione col finale alternativo linkato da peter-ray. Siamo a livelli di capolavoro assoluto. E leggiti pure i vari commenti scritti sotto, su YouTube.
ULTRAVIOLENCE78 01/02/2009 13:05:53 » Rispondi Elisione totale del Libero arbitrio dici tu. Mmm...interessante. Mi hai incuriosito, cercherò di vedermi al più presto il film col finale alternativo.
Mauro Lanari 01/02/2009 14:42:19 » Rispondi Sì, nel senso che l'idea schopenhaueriana d'una Noluntas in grado d'opporsi alla Voluntas è una grossolana contraddizione: si resta sempre sub-iecti alla seconda anche quando ci fornisce la prima come indole e daimon personali.
Mauro Lanari 30/01/2009 18:33:07 » Rispondi Avevo già letto il tuo commento, e ritengo la tua obiezione corretta. Devi tener conto, però, che forse ancora nessuno è capace di gestire coerentemente argomenti del genere, e perciò ben venga una coppia di filmettari che c'induce a riflettere su simili tematiche, nient'affatto abusate, anzi penso del tutto originali (mi rispsrmio anlisi differenziali da Capra a "Quantum Leap" e a tutti i racconti sui viaggi nel tempo, "ritorni al futuro" ecc.