kaizen 7½ / 10 10/02/2009 12:02:01 » Rispondi Non mi sento di gridare al miracolo. E' un ottimo film sicuramente. Ottima fotografia, buona regia (un po' troppo frenetica in alcuni passaggi), buona recitazione. Ma ci sono alcune parti un po' forzate: quando durante il film ti dici "ma no dai, non è possibile!" perche' quello che accade è 'inverosimile' (cioe' non coerente, non rispondente a quella che è la realta' definita fino a quel momento), la sensazione di immersione viene a calare. Cosi' capita che:
- alcune domande sono o troppo banali o cmq non paragonate al livello di vincita - il comportamento del presentatore è odioso e non si capisce perche' osteggi il giocatore solo perche' è stato "l'unico ad aver vinto prima" (? da quand'è che un presentatore è un vincitore precedente?) - la 'conversione' del fratello, verso la fine del film, è TROPPO, veramente TROPPO repentina e inspiegabile. Un'illuminazione sulla via di Damasco? Mah - idem la conversione di lei. Dopo boh 15 anni è ancora innamorata di un bambino? - ma i turisti stranieri sono tutti cosi' ignoranti come quelli li' rappresentati? - la domanda con la telefonata a casa...non ha senso che sia in diretta il gioco, senno' chi è a casa ha tutto il tempo per preparare la risposta e quindi non ha nemmeno senso che lui ri-legga la domanda al telefono!
Il modo in cui viene narrato tramite flashback (o flash-forward?) è interessante e riesce a tenere bene la tensione (con alcuni cali qui e la'), e la favoletta si conclude proprio da favoletta. Dicono siano gli stilemi bollywoodiani, mah.
C'e' da dire che non è una 'commedia'. E' un film drammatico, soprattutto nella prima parte in cui ci si immerge nella vita delle baraccopoli. Diverse sono le scene pesanti ed emotivamente molto toccanti, siatene consci.
In sostanza: non male, sette e mezzo ci sta tutto, scorre bene e lascia qualcosa.