williamdollace 8 / 10 19/03/2009 23:41:49 » Rispondi Aprono titoli di testa ‘yU+Co’ sfavillanti da pugnalata nell’aorta in rewind concettuale strappa applausi: l’adattamento cinematografico di Watchmen di Alan Moore è una tabula rasa sociologico militante senza Richard Kelly che smanetta alla camera di regia, un’apologia cupissima e ideologica sugli anni Ottanta isterici violenti e soprattutto ‘veri’, senza campi di little blue flowers, senza cervelli spappolati e cowboy presidenti, prima dello sfacelo ad alta digeribilità dei Novanta without banche del lattice e confessioni picchiate, durante un Vietnam reclinato di paure e terrore da apocalisse nucleare scampata a due minuti dalla mezzanotte del genere umano con uomini/materia, piegando un cielo di stelle postmoderne travestite da vecchie fotografie sbiadite e spiegazzate dal tempo remixato, supereroi isterici da fenomenologia di un ‘doppio bastardo’ con un pseudo lieto fine fosforescente da calpestamento dell’etica moralista salva-tutti annegata in un fiume sanguigno e dottrinale da sterminio di massa silenzioso che bagna le strade notturne crocevia di fluidi organici sparati dalle finestre dei palazzi-smile come vasini da notte nell’autodistruzione prettamente umana con un solo filo di bava di speranza.