jack_torrence 8 / 10 13/11/2010 02:50:37 » Rispondi Un vero incanto, di fronte a pellicole di questo genere ci si commuove. CINEMA. Musiche lievi e profonde, pochissime parole (in cui si intendono gli accenti francesi, l'inglese aspro della Scozia e soprattutto l'incomprensibile gaelico parlato dalla ragazza). Un evidente e malinconico omaggio a un cinema che raccoglie pochi spettatori, eppure insiste tenacemente a essere quello che vuole essere, nella certezza della potenza dei propri mezzi espressivi. Ma attenzione: se la poesia dell'illusionista con il coniglio e il cilindro è tenera, ma la sua arte è povera, non commettiamo l'errore di considerare povera l'arte di Chomet per l'anacronismo dei suoi mezzi. Al contrario quest'arte, questo cinema, è ricchissimo.
"i maghi non esistono": un invito a vivere e a conoscere le differenze fra l'illusione e la realtà, in quello che è soprattutto un delicatissimo racconto di formazione.
PS La ricostruzione del paesaggio scozzese e di Edimburgo è da pelle d'oca, per chi conosce e ama quei posti.
Ciumi 13/11/2010 11:47:59 » Rispondi Questo è un film che aspetto… L’avevi visto il precedente di Chomet, “Appuntamento a Belleville”? Incantevole.
jack_torrence 14/11/2010 12:29:33 » Rispondi Caro Maurizio, è un gioiellino: sì l'avevo visto "appuntamento a Belleville" uando uscì, forse è meno minimale (mipare che qualcuno abbia detto che questo "Illusionista" non arriva a essere altrettanto bello). Vorrei rivederlo, ma credo che nel paragone fra i due la scelta del migliore sia soggettiva. :-)
Noodles_ 13/11/2010 14:07:36 » Rispondi Non avevo in mente di vederlo, ma il tuo accenno alla Scozia e a Edinbra mi ha fatto cambiare idea.
jack_torrence 14/11/2010 12:34:48 » Rispondi Non conoscendo i tuoi gusti, non so se consigliarti un film di animazione a matita quasi muto solo per la Scozia ed Edimburgo... Però si svolge quasi interamente in Scozia e mi son piaciute tantissimo sia la ricostruzione di un piccolo villaggio rurale sulle Highlands, sul mare (è molto curato anche l'aspetto climatico, le nuvole che corrono veloci), sia la ricostruzione meticolosa e precisa di Edimburgo, di cui a un certo punto c'è una bellissima inquadratura dal cielo che ruota velocemente su tutta la città
Noodles_ 16/11/2010 09:39:48 » Rispondi Si devo dire che come "stile" non corrisponde perfettamente ai miei gusti, ma mi sembra di capire che è comunque un'opera di qualità. Poi, dopo il tuo commento ho visto il trailer ed effettivamente da quel poco che si vede Edimburgo è riproposta davvero fedelmente (vedere Princes Street, che per me ha molto significato, ed è stato un colpo al cuore). In più mi sembra di aver visto per una frazione di secondo anche il castello di Eilean Donan...
jack_torrence 16/11/2010 13:56:48 » Rispondi Fedelissimamente, c'è tutta la città, più volte anche il castello e (non ricordo adesso il nome) la cresta di origine vulcanica vicina al centro, da cui si gode uno straordinario panorama. Ci si va, nel film, ovviamente sotto la pioggia :)
Noodles_ 16/11/2010 19:03:44 » Rispondi L'Arthur's Seat, col parco di Holyrood sotto e l'omonima residenza reale. Mamma mia!
Freddy Krueger 16/11/2010 12:25:43 » Rispondi "PS La ricostruzione del paesaggio scozzese e di Edimburgo è da pelle d'oca, per chi conosce e ama quei posti."
se mi dici queste cose, lo devo vedere subito...!
jack_torrence 16/11/2010 13:57:52 » Rispondi Da pelle d'oca proprio grazie al fatto che è un disegno artigianale; se fosse stato un film pixar la fedeltà probabilmente sarebbe stata ancora maggiore (ma ti assicuro che questa è notevole), però meno emozionante.
Freddy Krueger 17/11/2010 14:14:13 » Rispondi non vedo l'ora... cioè, un parigino che fa un cartone ambientato in Scozia dovrebbe essere di una romanticità inedita...
jack_torrence 17/11/2010 14:19:49 » Rispondi Tra l'altro ho rivisto ieri sera "Appuntamento a Belleville": una delle differenze maggiori tra i due film (molto diversi) è che "Belleville" ha un'espressività tutta iperbolica, eccessiva, caricaturale (di un tipo inedito che è molto originale), mentre questo "L'illusionista" ha un disegno fedele, senza alcuna iperbole o caricatura: è come se il regista avesse deciso di fidarsi dei suoi mezzi "minimali" e far passare un messaggio più forte attraverso un maggiore realismo. Apprezzo ancora di più il film, a confronto con il precedente molto bello, che mi piace in egual modo - non saprei se scegliere quello per la fantasia o questo per l'intensità. Sono i due modi diversi di fare cinema: stai con Lumière o con Méliès?!? Impossibile scegliere...