caratteri piccoli caratteri medi caratteri grandi Chiudi finestra

CHE BELLA GIORNATA regia di Gennaro Nunziante

Nascondi tutte le risposte
Visualizza tutte le risposte
Invia una mail all'autore del commento LukeMC67     7½ / 10  09/01/2011 03:47:26 » Rispondi
Bravo Checco Zalone (alias Luca Medici)! Temevo fortemente che alla seconda prova ci avrebbe deluso e invece devo confessare di aver riso ininterrottamente quasi per l'intera durata del film; niente volgarità (immaginate come sarebbe stato trattato da un cinepanettone medio il tema della verginità tardiva, per esempio...), la consueta intelligenza nelle iperboli e nelle gag, la solita amarezza di fondo nel mostrare i nostri peggiori difetti di italiani provincialotti, ignoranti, mammoni, maschilisti e familisti. Con un punto in più: il buon Zalone è riuscito a fare una ferocissima satira del sistema ecclesiastico andando nientemeno che a scomodare il Papa riuscendo a unire efficacia e delicatezza; il tutto mettendo sempre a nudo ipocrisie e mal costumi ormai diffusi a macchia d'olio tanto nell'Istituzione religiosa che tra i suoi fedeli.
In gran forma gli attori (su tutti un misurato Tullio Solenghi; un istrionico Ivano Marescotti, grandissima spalla che qui tratteggia un personaggio comprimario spassosissimo; la bellissima Nabiha Akkari che ci descrive una ragazza magrebina senza mai scadere in facili stereotipi e men che meno nel volgare; Michele Alaique nei panni del giovane prete attendente del Vescovo; Rocco Papaleo nella difficile parte del papà di Checco, habitué delle cosiddette "missioni di pace" per pagarsi il mutuo e fuggire da una moglie possessiva e autoritaria, altra grande caratterizzazione di Annarita Del Piano), davvero ottima e misuratissima la sceneggiatura che riesce a scherzare su temi davvero bollenti senza offendere nessuno ma, ripeto e sottolineo, senza neanche mai risparmiare fendenti e permettendosi persino il lusso di non garantire neppure happy end consolatori.
Decisamente apprezzabile la regia di Nunziante con un bel salto rispetto a "Cado dalle nubi".
Da vero e proprio cult l'esibizione di Caparezza tra i trulli di Alberobello con una versione incredibile di "Sarà perché ti amo" ma soprattutto di "Non amarmi", trasformata in una specie di rap-taranta: da sole quelle due sequenze valgono l'intero prezzo del biglietto, comunque speso benissimo. In ogni caso da non perdere neanche i tormentoni musicali di Zalone su FaceBook e soprattutto il suo inno all'amore universale oltre ogni barriera linguistica, culturale e soprattutto religiosa.
Un film da prendere come esempio di comicità finalmente davvero alternativa a quella dei cinepanettoni o degli ormai spenti Aldo, Giovanni e Giacomo: giustissimamente il botteghino sta superpremiando il nostro buon Checco che dimostra di non essere un semplice comico televisivo prestato al cinema ma uno che il cinema lo sa fare davvero. Un buon cinema popolare che riconcilia questo genere con le esigenze minime della critica. Ancora una volta: bravo!