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BLOOD STORY regia di Matt Reeves

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Rand     8½ / 10  02/10/2011 17:02:03 » Rispondi
L'originale svedese di Alfredson non si tocca! dunque? Indubbiamente però qua siamo in procinto di assaporare un remake che si discosta sia nella messa in scena che nell'ambientazione. Poi Reeves è un regista insolitamente poliedrico, che già in cloverfield aveva dimostrato di saper combinare fantascienza, guerra e horror. Qui maneggia sangue ed emozioni come pochi, riuscendo ha dar vita al miglior horror-remake del 2010. già perchè il film è uscito un anno fà, ho visto la locandina a Galwey,irlanda il settembre scorso..
Comunque l'operazione è più che riuscita, e non è neanche così commerciale come molti blaterano. L'inizio con la musica tesa e lugubre è perfetto, potrebbe essere un copia e incolla dell'originale, ma invece il regista ne dà una trasposizione comunque diversa, e ovvio che poi le vicende siano le stesse. Ma in questo caso si concentra sui protagonisti, ovvero i bambini e il loro mondo, dove gli adulti non entrano. La madre di Owen si vede solo di spalle o di sfuggita, non c'è un vero intercalare in cui l'adulto si interessa veramente di suo figlio, rappresenta niente più che una figura sbiadita, che pensa solo a litigare con il marito separato per telefono, per poi rifugiarsi nel vuoto fanatismo religioso e nell'alcool. La dura critica al sistema reganiano(siamo nel 1983) traspare nella vita della gente, che si trascina nella lugubre cittadina, incuranti degli altri, attratti solo dal pericolo dei serial killer e della morale religiosa, mentre i piccoli bulli spadroneggiano, diventando sempre più pericolosi. In questo caso è l'elemento esterno della bambina con il servitore-padre che irrompe silenziosamente sulla scena, portando ul CANBIAMENTO che solo Owen percepirà. Perchè comunque sia i vampiri sono egoisti, ma hanno bisogno comunque di protezione e compagnia, poichè senza aiuto perirebbero facilmente. Il sangue rappresenta il viatico della dannazione, vivere per sempre bambini, o banbine, poichè anche l'identità sessuale è ambigua, ma ciò che accomuna i due ragazzi è la solitudine e il bisogno di amicizia. Per chi non ha visto l'originale non rimarrà deluso.