pier91 8 / 10 04/03/2012 12:38:01 » Rispondi La scelta dell'improbabile è abbracciata serenamente, manca il complesso di credibilità. Si lascia che lo spettatore resti seduto in poltrona, senza la pretesa di trascinarlo su una sedia a rotelle per forza d' immedesimazione. "Quasi amici" funziona perché è prima di tutto una storia d'amicizia, ed è in quella che possiamo riconoscerci. Con discrezione alcuni momenti restituiscono il dolore degli esclusi. Su tutti la fuggevole inquadratura dei piedi di Driss che balla mentre Philippe lo osserva, un istante di raggelamento sufficiente che, comunque, non concede compassione. A dominare è piuttosto una straordinaria allegria, forse il più liberatorio dei sentimenti, per molti il sintomo inatteso di un vivere che resiste. Si ride molto, d'un ridere che fa bene.