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SETTE SCIALLI DI SETA GIALLA regia di Sergio Pastore

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Crimson     4 / 10  11/04/2012 00:26:14Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Giallo italiano dei primi anni '70 che dal titolo fino ai dettagli attinge a piene mani dai primi film di Dario Argento e per proprietà transitiva da Mario Bava, Lucio Fulci e persino Alfred Hitchcock.
I riferimenti sono talmente sovrabbondanti da rendere tutto il resto, ovvero molto poco, pressoché insignificante e noioso.
Da 'L'uccello dalle piume di cristallo' il film di Pastore prende in prestito uno dei principali interpreti, Umberto Raho, oltre all'escamotage della registrazione telefonica in cui sono percepibili alcuni suoni che conducono ad una pista utile per risolvere il caso; da 'Il gatto a nove code' il protagonista cieco, mentre da 'Sei donne per l'assassino' di Bava l'atelier che fa da sfondo all'insieme di sotterfugi e ricatti attorno a cui si verifica la catena degli omicidi.
La celebre sequenza dell'omicidio nella doccia di 'Psycho' è riprodotta in maniera molto più efferata.
Altri espedienti narrativi come il ricorso abbondante a colpi di scena ad effetto, suoni che sovrastano le parole importanti di una conversazione rivelatrice di qualcosa di importante, foto compromettenti, voci camuffate al telefono, persone comuni che si sostituiscono al commissario di turno con maggior profitto nel condurre le indagini, appartengono al cinema di genere in voga in quegli anni e che con paternità differenti accomunano un po' tutti i registi citati in precedenza.
Pastore si adatta conformemente a tutti i cliché ammiccando continuamente ad un cinema inoffensivo di spudorata maniera, mostrando corpi femminili nudi ed effettacci di serie b in un'ambientazione tedesca anonima.
Ciò che rende il film definitivamente mediocre è l'involontaria comicità del non vedente che dapprima si fa attirare in una trappola clamorosamente ovvia e successivamente riesce a mettere in scacco l'assassino tendendo a sua volta una trappola con una prolunga di fili elettrici.
Da evitare.