strange_river 8½ / 10 29/04/2012 16:17:39 » Rispondi L'avete letto tutti, i fatti della Diaz sono "La più grave sospensione dei diritti democratici in un paese occidentale dopo la seconda guerra mondiale". Così son stati definiti da Amnesty International, che non è esattamente un'organizzazione di estremisti faziosi. L'avete letto, ma val la pena di ripeterlo perché questo è ciò che è successo a Genova e quello che questo film vuole significare. Scomponete pure le parole e riaccostatele e poi rileggetele con attenzione: non c'è scritto "manipolo di poliziotti violenti che si son fatti prendere la mano" e neanche "eccessi di uomini in divisa esasperati dalle giornate di Genova": c'è scritto che è successo qualcosa che mette in pericolo la democrazia, quella a cui teniamo tutti, e che è successo impudicamente sotto gli occhi e le telecamere di tutto il paese; c'è scritto anche quanto sia fragile la democrazia e quanto vada difesa e quanto basti un niente per vedersi privati dei diritti fondamentali, violati per scelta e predeterminazione da un potere che non ha mai avuto remore ad usare la brutalità quando serve a perseguire un suo scopo. Di questo racconta Vicari nel suo bel film, preciso e ottimamente riuscito, a denuncia delle nostre distrazioni e della nostra leggerezza ancor prima che delle colpe dei poliziotti della notte della Diaz. La paura che fa tremare una ragazza nuda e inerme in mezzo a uomini che la umiliano è la paura che tutti dovremmo condividere quando non riusciamo a difendere quella ragazza.
Terry Malloy 29/04/2012 21:38:19 » Rispondi "La paura che fa tremare una ragazza nuda e inerme in mezzo a uomini che la umiliano è la paura che tutti dovremmo condividere quando non riusciamo a difendere quella ragazza."
patt 04/05/2012 01:02:55 » Rispondi Veramente, non si poteva dire meglio. Quella scena racchiude tutta la sospensione di cui sopra, e ti rimane addosso. Brava luci pciù!
Pasionaria 29/04/2012 19:10:32 » Rispondi Luv luv luv. ottimo commento, hai centrato il segno. BRAVA LUCI!
Domani, forse, dopo tante resistenze, cederò e andrò a vederlo, ben sapendo che non riuscirò ad arrivare alla fine, per la rabbia non ancora smaltita da quel maledetto luglio di quel maledetto anno.
Sì sì, vai a vederlo, secondo me ha anche un valore documentale per cui ne vale la pena non solo per chi è più giovane e non conosce bene le vicende, ma anche per chi ha vissuto quegli anni.