speXia 9 / 10 08/05/2012 09:36:55 » Rispondi Kang Hyeong-Cheol, dopo il bellissimo Scandal Makers (2008), che fu un campione di incassi nei box-office sudcoreani, sfornò l'anno scorso questo nuovo film. Il successo fu pazzesco e immediato: il primo weekend aveva già venduto 279.846 biglietti, al secondo 616.400. Un mesetto dopo, la cifra ammontava già a 5.000.000. Alla sua rimozione dai cinema coreani (in cui è stato per più o meno 3 mesi), Sunny ha in tutto venduto 7.3 milioni di biglietti. Ovvero, Sunny è stato, insieme a War Of The Arrows, uno dei film sudcoreani con più guadagno dell'annata. Il successo non fu solo enorme, ma anche meritatissimo: perchè in Sunny, Hyeong-Cheol si riconferma un regista bravissimo e pieno di talento.
Se Scandal Makers era un film comico con qualche venatura drammatica, Sunny è esattamente l'opposto: un film drammatico con venature comiche. Il mix funziona ancora una volta alla perfezione, e Sunny riesce a divertire, far ridere e sorridere, ma spesso anche commuovere, molto ma molto di più di Scandal Makers.
La trama non è particolarmente originale o intricata: è una storia abbastanza classica di amicizie che si perdono e, un giorno, si ritrovano. Hyeong-Cheol, con questa storiella semplice semplice, riesce a dar vita ad una duplice realtà fatta di due mondi completamente diversi tra loro. Il primo è quello dell'adolescenza. Un mondo bellissimo, forse il periodo più bello delle nostre vite. Divertente e, come suggerisce il titolo, solare. Pieno di sogni, di speranze e di felicità, in cui anche le cose più stravaganti (come risse tra ragazze in mezzo a ribellioni popolari e relative repressioni) possono succedere. E' in questo mondo che il film trova la sua parte comica, e infatti le scene ambientate durante l'adolescenza delle protagoniste hanno quasi un sapore di commedia per teenagers, con relative storie d'amore e problemi tra amiche. Il secondo è quello degli adulti. Un mondo grigio e monotono, fatto di nostalgia e solitudine, in cui ognuno ha i suoi problemi, impensabili nell'età dell'adolescenza. I sogni che tutti i ragazzi e le ragazze avevano un tempo vengono così infranti dal mondo degli adulti, una vera e propria Natura Matrigna leopardiana. Qui il film è estremamente drammatico e malinconico.
Curioso è come, con lo svolgimento di Sunny, le due parti, lentamente, si invertano: quella che era una commediola diventa un dramma duro e tragico, quello che era un film triste e deprimente recupera verso la fine la "solarità" (altro riferimento al titolo) dell'adolescenza. Sunny è così un vortice impazzito di commedia, passato, dramma, presente, e di nuovo commedia, passato, dramma, presente, che diventa poi dramma, passato, commedia, presente. Finale tristissimo, nonostante le scene più commoventi non siano lì, bensì seminate durante il film.
Un'altra curiosità, ma è solo una cosa che ho notato io, sono i vari riferimenti al k-pop (musica pop coreana, per chi non lo sapesse). Non per niente, i due gruppi di ragazze che si scontrano durante il film si chiamano Wonderl Girls e Girl's Generation, e una di loro sia proprio interpretata dalla bella cantante Min Hyo-Rin.
Per quanto riguarda le attrici, sono tutte molto brave e simpatiche. Se la cavano benissimo anche le loro controparti più giovani, tra cui spicca quella di Na-mi, ovvero Shim Eun-kyung, già bravissima nel capolavoro lacrimogeno Hansel And Gretel.
Fotografia ottima e regia impeccabile. Indimenticabile la già citata sequenza dello scontro tra le ragazze, in cui si mescolano i ribelli contro il dittatore e la polizia. Buona la colonna sonora.
Insomma, Sunny è un film splendido di un grandissimo regista, che purtroppo ha, per ora, sfornato solo due film. Speriamo che in futuro ci regali un altro piccolo capolavoro.
Tra quei pochi che ho visto, uno dei film più belli del Far East Film Festival, secondo solo al capolavoro Silenced (che avevo però già visto per conto mio).