Ciaby 10 / 10 19/08/2012 00:17:40 » Rispondi A mio parere, dopo "Salò", è la vetta del cinema Pasoliniano e uno dei più bei film italiani di sempre. Splendido ritratto di una famiglia borghese alla deriva, cosciente del proprio vuoto dopo la scomparsa di un senso alla propria esistenza. Il cambiamento, l'eccitazione diventano ben presto follia e depressione. Riflessione potente sulla vita, sulla morte, sulla borghesia, capace di essere intimo e politico insieme, surreale e realissimo, criptico e straordinariamente efficace. Gode almeno di scene di enorme cinema e di grande potenza visionaria: la madre che si fa seppellire viva dalla vecchietta del paese per non vergognarsi delle proprie lacrime, la madre che indica le ortiche, il bacio del visitatore con la figlia costruito con splendidi campi e contro campi, il padre che si denuda in stazione -incapace di riconoscersi-, il figlio che rifiuta la propria essenza -l'arte- se non è in grado di capire prima se stesso.
Contrariamente a gran parte del cinema Pasoliniano (compresi i film più controversi, come "Salò"), è gelido, quasi inespressivo, eppure tagliente, dolente, e in grado di lasciare inebetiti. Finale da standing ovation.
Capolavoro.
Straordinario, nella sua ambiguità, il bellissimo Terence Stamp.