atticus 7½ / 10 13/09/2012 11:33:34 » Rispondi Un film coraggioso e necessario, riesce a mettere insieme più pensieri fino ad arrivare ad un affresco nazionale di grande potenza che esula dal mero caso Englaro per allargarsi ad una riflessione sul confine labile che separa l'amore dalla morte; in questo senso il frammento più riuscito sembra essere quello con protagonisti la Rohrwacher e Riondino, ma a ben vedere ogni singola storia offre spunti profondissimi su cui riflettere a fondo. Sta di fatto che l'ultimo Bellocchio m'è sembrato smorzato nella sua furia ed emotivamente frenato, quasi che l'urgenza del tema avesse messo fin troppo in discussione la modalità di narrazione. Il racconto corale è materia assai delicata e Bellocchio nella parte centrale non riesce a tenerlo a bada; tuttavia è una fragilità di scrittura assolutamente perdonabile se comparata alla portata sociale del film, che porta lo spettatore a misurarsi con le proprie convinzioni e a metterle in discussione. E lascia tramortiti anche lo scatto feroce che ne esce della nostra classe politica, di una vergognosa piccolezza. Non sempre all'altezza gli interpreti (leone di demerito ai due "figli di"), fortunatamente ci sono attori come Servillo, la Huppert e Herlitzka che infondono ai loro personaggi e al film stesso una forza umana destabilizzante. E come sempre grande la regia di Bellocchio, capace di coniugare rigore scenico ed emozionante spettacolarità (la sequenza dell'annuncio della morte di Eluana). Non è il capolavoro che ci si attendeva ma un lavoro che, pur con qualche squilibrio, ha tutte le carte in regola per essere "affrontato".