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LO HOBBIT - UN VIAGGIO INASPETTATO regia di Peter Jackson

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Manticora     9 / 10  14/12/2012 16:14:48 » Rispondi
Ritornare nella terradi mezzo ha sempre quel sapore di nostalgia che mi accompagna ripensando alla fantasy e alle fiabe, in cui lo hobbit ha una parte preponderante, immaginavo che dopo la trilogia dell'anello, sarebbe venuto il tempo dello Hobbit, ma le varie disavventure produttive mi avevano scoraggiato, saputo che Jakson non era disponibile, la Weta era mezzo fallita la speranza si era riaccesa quando Guillermo del Toro era arrivato in cabina di regia, il suo abbandono aveva sospeso tutto, ma dentro di me sapevo che solo una persona che aveva iniziato la saga poteva finirla in modo completo, e il ritorno di Jakson ha finalmente chiuso la faccenda in maniera soddisfacente. Il film l'ho visto in 2D, senza i famosi 48 fotogrammi al secondo, perchè come al solito i cinema anche quà in abruzzo devono ancora aggiornarsi, speriamo per il prossimo anno di vedere nel nuovo formato la seconda parte, per quanto riguarda il film....
Eccezionale sia nella forma che nella sostanza, il alcune scene forse Jakson si focalizza troppo sui dettagli "fuori scena" non presenti nel libro, ma è più che altro un peccare di perfezionismo, c'è ne fossero altri registi così! La storia ha il sapore delle favole ma come sempre ti cattura nelle sue spire e non ti lascia più. Dall'inizio, in cui appare Bilbo, un Martin Freeman perfetto, a l'incontro con Gandalf, Ian come sempre in stato di grazia, per poi incontrare tutta la combriccola nanesca, a cui Jakson ha donato peculiarità soggettive, tipo ai più giovani(Fili e Chili) agli anziani(Balin, Ori,Nori, Dori) e anche ai commedianti poco inclini all'azione se non quando si magna(Bombur!) Ma su tutti si eleva Richard Hermitage, thorin Scudodiquercia, dal carisma di un re, e la forza di un condottiero. L'avventura ci trascina fino alle terre selvagge, certo il buon Peter usa sapientemente il prologo e i racconti del nani per visualizzare Ereborn, e soprattutto l'ombra di Smog, chissa perchè viene chiamato Smaug, nel libro è Smog. La vicenda si dipana fino a Gran Burrone, e poi sulle montagne Nebbiose dove la vena immaginifica di Jakson si scatena, dalla battaglia dei giganti, splendida! allo scontro con i goblin, e allo scontro con i mannari, fino all'incontro con le aquile, in attesa della seconda parte, lo Hobbit dimostra di essere veramente l'inizio di una nuova sinfonia della Terra di Mezzo.
La score di Howard Shore è valida, anche se a tratti si ripete un pò, scenografie e paesaggi naturali eccezionali, costumi e quant'altro, un particolare plauso alla resa visiva di orchi e mannari, aspettando di vedere Beorn e soprattutto il Drago.
Resa in maniera eccellente la scena degli indovinelli nell'oscurità, con Gollum.