pier91 7½ / 10 05/01/2013 15:23:51 » Rispondi Si è parlato un po' a casaccio di coralità. Forse perché come Altman, in parte l' Hopper del cinema, la parte delle notti esterne americane, anche Paul Thomas Anderson è interessato alla solitudine nella moltitudine. Alla condizione mentale inflitta da esperienze di vita, piuttosto che allo stato fisico dell' isolamento, o a quello ambientale della desolazione. Persone sole nel baccano, sotto le luci di entusiasmi fumosi. L' euforia poco coerente del post-guerra, in questo caso. Quello di P.T. Anderson è poi anche un cinema per il cinema, bellissimo a godersi ma non così funzionale. Ad ogni modo Freddie Quell, col volto monumentale di Phoenix (spalle curve, ghigno triste e occhi socchiusi), è un personaggio che "arriva", e indugia anche dopo la fine del film. Il sonno vicino alla donna di sabbia è un' immagine che non dimenticherò. Philip Seymour Hoffman si muove sulla scena come un cliente nel suo bar di fiducia. Ormai neanche lo si nota più.
oh dae-soo 05/01/2013 20:45:10 » Rispondi E io invece mi sono dimenticato di parlare come meritava di Phoenix. Come abbia fatto ad assumere quell'andatura così ingobbita, racchiusa, quasi da, senza offesa, portatore di qualche handicap, è magistrale. Che poi Phoenix, come la città, come l'animale, come nel film.
Mi sono dimenticato di un altro aspetto venuto fuori parlando con mio fratello Uskebasi.
Ma secondo te loro in Inghilterra in quello stanzone, con quella scrivania e nient'altro, che significa? A noi è venuto in mente che la "setta" fosse già fallita e fossero rimasti solo loro (con il figlio che sale di grado). Se ci pensi potrebbe essere e sarebbe senz'altro un punto a favore per il film. Hanno fallito ma provano a darsi un tono, un'immagine con quello scenario. Ma è solo una scrivania nell'angolo.
PATRICK KENZIE 06/01/2013 15:08:14 » Rispondi Io invece ho messo nel mio spoiler la mia personalissima visione del finale.. se vi va di leggerlo e commentarlo ;) E cmq ottimo commento davvero ad entrambi
pier91 06/01/2013 14:00:19 » Rispondi Il fatto che la scena crei certe impressioni è già un punto a favore del film in fondo. La vostra ipotesi è valida, non la trovo campata per aria. Lancaster in quella circostanza appare disperato. E molto "piccolo", molto più che in altri momenti del film.
"Ma è solo una scrivania nell'angolo." E' proprio così, a prescindere dal fallimento o meno della setta.
"Che poi Phoenix, come la città, come l'animale, come nel film." Vero!