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MAPS TO THE STARS regia di David Cronenberg

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ferro84     4½ / 10  27/05/2014 10:08:44Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
La strada delle celebrità è composta da stelle psicotiche, nevrotiche alla disperata ricerca del successo.
Il passato diventa qualcosa da rimuovere e la vita è una continua ricorsa ad obiettivi sempre più alti perdendo di vista se stessi. Maps to the stars sembra uscito da qualche sermone moralistico antihollywoodiano, il j'accuse che dall' inizio del 900 vede questa zona di Los Angeles come luogo di perdizione e corruzione.
Cronenberg si affida Bruce Wagner, non proprio uno sceneggiatore dalla carriera brillante , per la scrittura e non può dirsi che tanta fiducia sia stata ripagata. Maps to the stars oltre che un film banale risulta essere tremendamente velleitario e pretenzioso, un racconto che vuole ad ogni modo far riflettere e l'unico dubbio che insinua è di come un grande autore come Cronenberg possa compiere simili errori.
Se è legittimo fare film brutti e anche i grandi sanno toppare, non è ammissibile realizzare un film così raffazzonato, mal scritto, mal interpretato senza avere un'idea di fondo veramente forte.

Senza scomodare Sunset Bouleverd o Mulholland drive ,la cui ombra comunque incombe su tutta il film, la velleitarietà di questo Maps to the stars è il cercare di raccontare il degrado umano utilizzando non solo l'abusatissima metafora hollywoodiana ma cercando uno stile onirico e surreale che sembra essere messo lì più per dare un tono al film che perchè realmente funzionale alla storia.
Inoltre il racconto corale non riesce mai effettivamente ad emergere, il tutto resta confinato nei personaggi dei due fratelli e di Havana Sangrand e ad eccezione del personaggio di Agatha, gli altri comprimari sembrano essere usciti dall'album delle figurine Panini dei grandi divi di hollywood. Abbiamo la babystar viziata e drogata, abbiamo i relativi genitori sfruttatori e senza cuore, inoltre è presente anche l'arrivista diva nevrotica e psicotica, se vuole essere un j'accuse manca l'elemento di vera indagine e senza quello il film cade nel superfluo.
Le interpretazioni non sempre sono all'altezza in modo particolare quella di Jhon Cusack e di Evan Bird, con personaggi scritti così male non che ci si potresse aspettare nulla di differente.
Come se non bastasse il film soffre di alcuni buchi di sceneggiatura abbastanza evidenti e di un finale fatto veramente malissimo anche dal punto di vista tecnico.

Maps to the stars è un film d'autore perdente su tutta la linea, un concentrato di clichè sia contenutistici che stilistici, che rende l'opera assolutamente ingiustificabile.
Non c'è sperimentalismo da parte di Croneberg, non c'è rischio o voglia di cambiare ma solo tanta banalità a buon mercato che ci viene servita su un piatto di noia.