Stuart Gordon è un regista che ha tirato fuori sempre cose dignitose, occupandosi per gran parte di horror, genere dove l'asticella della media è sotto la sufficienza, spesso con storie rischiose che in mano di molti altri sarebbero risultate ridicole. Non fa eccezione questo Dagon, basato su un racconto di Lovecraft, ha una trama inquietante ma appunto non così certa di scostarsi dalla classica buffonata. Quando ho pigiato il tasto "i" per conoscere ciò che mi apprestavo a vedere, alle parole uomini-pesce mi stavo già leccando i baffi perché ero proprio in vena di boiate. E l'inizio non faceva che confermare le mie ambizioni quando la ragazza butta in mare il computer dell'amato (dove a quanto pare c'erano tutti documenti importantissimi) come fosse una lattina di Fanta, giustificandosi che lui deve ammirare il bellissimo tramonto! Con me c'era il rischio del primo cadavere... e non sono uno che dà particolare valore alle cose. Non passa molto tempo prima che mi ricreda e capisca che sono davanti a qualcosa che con la mèrda del cinema non ha niente a che fare; l'arrivo a terra cambia le carte in tavola, il primo dettaglio delle dita palmate stabilisce definitivamente il mio nuovo approccio al film, sto guardando un horror sopra la media. L'ambientazione è ottima, il villaggio spagnolo è bellissimo ed è davvero un peccato che sia stato sfruttato così poco e quasi sempre con la pioggia. Non avrei nemmeno dato quella spiegazione superflua con il flashback, il mistero funziona sempre di più, ma a conti fatti Dagon non annoia mai, non ha grandi difetti e a volte sorprende con degli effetti niente male come alcuni mostri o la terribile asportazione del viso di Ezequiel, pover'uomo... Già, povero Ezequiel... oltre a fare una fine atroce, è interpretato da Francisco Rabal, attore morto poco dopo, a cui è dedicato questo lavoro come si legge prima dei titoli di coda. Un'ultima chicca: nel finale si scopre che anche Pablo è un figlio di Cambarro (il leader di questa stirpe), come prova ha delle branchie sui fianchi; la chicca non è questo sciocco "colpo di scena", è il fatto che Gordon ce lo aveva sbattuto in faccia già al risveglio in barca all'inizio del film, infatti controllando si notano dei segni rossi nel corpo del protagonista. Ora, non sto certo dicendo che sia un capolavoro, dico solo che ne vorrei vedere molti di più di horror così. Umili, che fanno il loro compito, senza promesse di qualcosa più grande di loro e senza cadere nel ridicolo, pur camminandoci vicino.