fiesta 8 / 10 08/02/2016 23:50:07 » Rispondi Non è certo un film da: oh ora lo guardo, poi corro a casa e lo commento. Bisognerebbe farselo scorrere dentro per almeno un paio di giorni e vedere cosa resta alla fine, quando tutto l'orrore del sangue e la brutalità della sodomia diventa evanescente e resta il fondo, puro, dell'opera. E lasciandolo navigare liberamente mi sono reso conto che la prima impressione che avevo avuto continua a circolare ostinatamente ed indomitamente: questo film è molto più malato di tutti quanti gli ultimi film di Tarantino. Nello spoiler cerco di spiegarvi il perché di tale impressione.
Due personaggi sanno di morire e con l'ultimo briciolo di vita che gli resta inscenano uno spettacolo macabro e, mi verrebbe da dire sadico, ma io credo che, quello che noi spettatori in sala vediamo, vada ben oltre la sodomia. Quello spettacolo comprende un pubblico che, posto in una sala, guarda un altro pubblico impiccare una donna. Il pubblico in sala prova un godimento negativo, cercando di placarlo, ed è, inoltre, ulteriormente disturbato nel suo godere dal fatto che il pubblico del film se lo concede liberamente e come ultimo desiderio prima di morire. Non è semplicemente: "Che bello, facciamo del male ad una persona!", ma è: "che spettacolo vedere voi contorcervi perché vorreste goderne tanto quanto noi di questo spettacolo, ma non ci riuscite"
Questo è un pensiero decisamente insano per me, non so per voi.
Gioca, spesso, implicitamente con ciò che sono le reazioni di "un" pubblico. Evoca un'emozione in uno degli eroi (il vecchio) attraverso un racconto, finché quest'ultimo non ha una reazione vera, ora e lì (ossia nella sua immagine), facendo pari con ciò che spesso succede a noi spettatori (subiamo un racconto passivamente, che provoca dell'emozioni attive in noi). Il potere dell'immaginario, e come questo influenzi il reale molto profondamente, molto più profondamente di quanto pensiamo.
Le immagini vengono spesso ulteriormente immaginificate (passatemi il termine, sempre che qualcuno stia ancora leggendo a questo punto :)). Siamo spettatori di uno spettacolo che avviene all'interno di un altro spettacolo. Non è come in "The carnage", dove lo spettatore assiste ad uno spettacolo che i nostri eroi stanno recitando di fronte ad una mdp, ma che, infondo, sono sin da subito, i personaggi che noi sappiamo loro siano. In questo caso ci sono degli eroi che giocano dei ruoli in uno spettacolo che è lo spettacolo stesso. Nessuno sa fino in fondo chi è l'altro ed, anzi, spesso finiscono per credere che quello spettacolo sia reale (la lettera di Lincoln), e così facciamo noi. Meno facilone di Django& Co., ma sicuramente anche meno godibile. In fin dei conti il cinema continua ad essere teso tra stesso e la sua rappresentazione. Nessuna delle due cose vince la guerra, continuano a darsi battaglia e, spero vivamente, che questa guerra non finisca mai!
fiesta 09/02/2016 15:37:11 » Rispondi Continuo a non capire. Lo so bene come si chiama il film! Cosa intendi?
outcast 09/02/2016 21:57:14 » Rispondi nello spoiler spieghi lo stupore nei confronti nel comportamento malato dei personaggi; a parte che non è poi tanto strano voler impiccare la causa dei propri mali, comunque già solo il nome del film dovrebbe bastare far intendere che i personaggi non possiedano esattamente la purezza d'animo di un serafino
Tuco 09/02/2016 11:44:46 » Rispondi Per sodomia intendevi sadismo?
minut 09/02/2016 11:49:28 » Rispondi sei proprio certo che la lettera di Lincoln non sia reale? io penso invece che potrebbe esserlo. del resto fu uno dei presidenti che mostrò sensibilità alla causa dei neri d'America.
fiesta 09/02/2016 12:05:45 » Rispondi Non so se sia reale o meno, ma a quel punto diventerebbe spettacolarizzazione del reale, e il concetto non cambierebbe.