JOKER1926 6½ / 10 19/03/2016 03:27:46 » Rispondi L'immigrazione è uno degli argomenti che ricorrono nella storia dell'uomo e della civiltà. Dalla mente di John Crowley prende vita "Brooklyn", produzione cinematografica incentrata sulla fattispecie del cambio vita , intrapresa, nel corso del tempo, dagli uomini. Il plot architettato dalla regia di Crowley è molto lineare e mette in gioco la vita di una giovane donna, interpretata da una buona Saoirse Ronan, divisa fra due territori lontani e diversi, da una parte le origini e dall'altra la novità. Sull'asse irlandese/statunitense in chiave cinematografica abbiamo avuto vari esempi, alle volte politici.
"Brooklyn" comunque, sotto quasi tutti i punti di vista, più che trattare tematiche politiche e sociali sembra essere lo spaccato individualista/umorale di un solo personaggio, accompagnato, a sua volta, da una manica di personaggi satelliti, duttili ma non fondamentali alla causa. Lo scopo, quindi, vive nel concetto emotivo di una donna. La giovane irlandese rompe i propri schemi esistenziali per imbattersi con un qualcosa di nuovo ed eclatante. "Brooklyn" risulta quindi un film non originale per quanto concerne la narrazione e cerca di destreggiarsi fra un esercizio stilistico apprezzabile, e una commozione telefonata , nel nome di uno stile pacato ma mai prodigioso. Manca, in effetti, l'adrenalina e la drammaticità viene illustrata e non inculcata nelle menti del pubblico. A nostro giudizio, tali mancanze, essenzialmente, sono dovute ad una sceneggiatura tutt'altro che temeraria e brillante. John Crowley cerca di fare il compitino per la sufficienza e aggiunge ,alla vasta cerchia di film del genere (melodramma), un nuovo tassello , che a sua volta, bazzica fra piccole lodi e tiepide critiche.