ferro84 7 / 10 23/09/2023 11:17:04 » Rispondi Chi Garrone? Quello di "Primo amore", "Dogman", "Reality", "Gomorra", "L'imbalsamatore""Il Racconto dei Racconti"? Questo "Io capitano" è davvero stato girato da lui? Con la signora nera che vola ? Con la storia già raccontata 1000 volte da tanti registi europei ed africani? Si lui, lui quello che il suo ultimo film è stato il milionesimo remale di Pinocchio, proprio lui.
Ecco mi immagino così un dialogo da chi vede questo film e scopre che dietro la macchina da prese c'è il più grande regista italiano vivente dopo Sorrentino. Matteo Garrone gira un film superbo, molto avvincente, con attori guidati alla perfezione ma che alla fine è il classico film di denuncia sociale che riempie le pagine dei giornali e svuota le sale. Garrone è uno che è sempre riuscito a far parlare per la forza del suo cinema, qui, in sincerità, si vede poco di reale. La parte iniziale è un pò macchiettistica con una rappresentaizone dell'Africa da uomo bianco, il resto del racconto è ahimè storia vera, sebbene sti poveri ragazzi le passano tutte loro.
La voglia di fare un bignami di tutte le nefandezze di questo mercato, porta il film a perdere un pò di credibilità-
Ho avuto l'impressione di un film poco ispirato ma portato in scena con la maestria di un grande quale Garrone è. Film minore, candidato italiano agli Oscar ma difficilmente riuscirà ad entrare nella cinquina. Magari sbaglio, Lo spero.
Kater 24/09/2023 15:04:21 » Rispondi Guarda, da tanto tempo non commento un film e da altrettanto tempo non commento un commento ma al tuo mi sento proprio di rispondere.
Si si, proprio Garrone, quello che nei suoi film ha sempre inserito una nota onirica o fiabesca sebbene abbia perlopiù tratto film da storie vere, quindi una signora nera che vola non fa strano, come non fa strano che i suoi ultimi 2 film abbiano avuto come soggetto delle favole. Per dirne qualcuna si pensi a Primo amore, con i 2 amanti chiusi in una torretta che diventa un castello degli orrori, del giro in barca con i loro volti sfuocati da alieni; si pensi a Reality che si chiude con una sequenza sognante dove lui entra invisibile nella casa; si pensi all'imbalsamatore nell'inquadratura irreale del "nano" che sovrasta la coppia dormiente. Garrone - a mio parere il miglior regista italiano INSIEME a Sorrentino - in realtà non ha mai dipinto la realtà in quanto tale (tralasciando i suoi primi 3 mediometraggi), l'ha sempre ammantata con una sua visione, un tocco irrealistico, una nota fuori, sogno o visione del/dei protagonisti.
Tornando all'oggi Io capitano non è affatto il classico film di denuncia, non è e non vuole essere affatto un documentario che ha lo scopo di denunciare gli orrori attraverso i quali passano questi ragazzi - anche se lo fa - ma più una moderna odissea messa in atto per inseguire un sogno e lo sguardo non è da uomo bianco, lo sguardo è proprio il loro. Non ha voluto mostrare la fuga dalla povertà o dalla guerra, questo sarebbe stato "banale" (passami il termine, a onor del vero la racconta ai margini) ed è proprio questa mancanza di necessità che da forza al racconto. Loro inseguono il sogno di fare musica, come tantissimi adolescenti occidentali, e ci provano con la stessa incoscienza di qualunque adolescente, non ascoltando nessuno, men che meno gli adulti (non toccare il fuso, non mangiare la mela, non andare nel bosco... ricorda qualcosa?)
Trovo bellissimo che il film si fermi proprio nel momento che noi spettatori conosciamo - il soccorso, lo sbarco - e ci lasci con l'immagine di questo ragazzo che urla con forza tutta la sua determinazione, l'orgoglio di tutto il coraggio che c'è voluto per essere lì.
Per me è un film stupendo, da 10, che riesce a far vibrare molte corde se lo si coglie nella sua giusta chiave.
ferro84 24/11/2023 09:47:34 » Rispondi grazie della risposta. Hai ragione sulla questione onirica, effettivamente Garrone spesso si lascia andare su questa linea, ciononostante non mi è piaciuta la messa in scena